L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha concluso l’istruttoria nei confronti delle società Essetifin S.p.A., Leadiant Biosciences Ltd., Leadiant GmbH e Sigma-Tau Arzneimittel GmbH, appartenenti al gruppo Leadiant, per abuso di posizione dominante sul mercato italiano della produzione e vendita dei farmaci a base di acido chenodesossicolico.
Nello specifico, l’azienda produce il medicinale Acido Chenodesossicolico Leadiant®, utilizzato per la cura di una malattia rara, la xantomatosi cerebrotendinea, che causa gravi disabilità e conduce a morte precoce. Considerata la natura salvavita del farmaco, l’Autorità ha ritenuto particolarmente grave la condotta dell’azienda che, da giugno 2017, ha applicato per il Servizio Sanitario Nazionale prezzi ingiustificatamente onerosi per la vendita del proprio farmaco. Il prezzo inizialmente praticato era pari a circa 15.500 euro a confezione, ridotto solo dopo l’avvio del procedimento istruttorio da parte dell’Autorità (ma comunque ancora eccessivamente oneroso e iniquo).
Al termine delle indagini è emerso che tale abuso è frutto di una strategia intenzionale, realizzata anche attraverso un comportamento dilatorio e ostruzionistico da parte di Leadiant nella procedura di negoziazione del prezzo di rimborso del farmaco con l’AIFA.
L’Autorità ha imposto a Leadiant una sanzione pari a circa 3,5 milioni di euro, ma bisogna sottolineare come analoghi comportamenti attuati in altri Stati membri dell’Unione europea per la vendita dell’Acido Chenodesossicolico Leadiant® sono stati – o sono tuttora – oggetto di istruttorie da parte delle autorità di concorrenza nazionali dei Paesi Bassi e della Spagna.