Il Garante australiano per la concorrenza e i consumatori (Accc, Australian competition&consumer commission) ha citato in giudizio il gruppo Meta, che avrebbe permesso la diffusione su Facebook di annunci pubblicitari di truffe finanziarie in cui venivano utilizzato nomi e immagini di profilo di personalità australiane ( come l’imprenditore Dick Smith, il giornalista e presentatore televisivo David Koch e l’imprenditore Andrew Forrest) per convincere gli utenti ad acquistare cripto valute.
Secondo l’Accc, Facebook sarebbe stata “consapevolmente coinvolta in comportamenti e dichiarazioni false o fuorvianti da parte degli inserzionisti”; sulla base del fatto che Meta responsabile degli annunci che vengono pubblicati sulla sua piattaforma, l’Antitrust australiano presume che la holding fosse consapevole degli annunci che venivano pubblicati sulla piattaforma e che non abbia agito per risolvere il problema.
Gli annunci pubblicati su Facebook mostravano falsi articoli giornalistici in cui si spiegava come famosi imprenditori e uomini di spettacolo avevano ottenuto guadagni grazie a investimenti in criptovalute. Seguendo un link si arrivava su un sito Web di scambio di Bitcoin, che portava poi a un’altra pagina Web, presentata come piattaforma di trading. Dopo essersi registrati al servizio e aver fornito i propri dati telefonici, gli utenti ricevevano la chiamata di un presunto esperto che spiegava loro come investire per ottenere facilmente grandi somme di denaro. A causa di questa truffa, alcuni utenti hanno perso fino a mezzo milione di dollari.
Meta si è difesa affermando di usare ogni tecnologia disponibile per rilevare e bloccare gli annunci truffa, e anticipare i tentativi in questa direzione; secondo quanto affermato dalla holding, in questo caso tali sistemi non sono stati in grado di prevenire gli utenti dall’investire in false società di valute digitali.
In effetti, piattaforme come quelle Facebook e Google faticano a eliminare queste truffe perché gli autori tendono ad appoggiarsi a numerosi siti Web (registrando preventivamente diversi domini da differenti provider; in questo modo, se uno di essi viene bloccato è sufficiente creare una nuova campagna pubblicitaria che punta a una diversa landing page.
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