L’annuncio è stato dato nella pagine del sito web del Guinness World Records, in cui si legge: “La prima criptovaluta decentralizzata è stata Bitcoin, descritta in un white paper pubblicato online da “Satoshi Nakamoto” il 18 agosto 2008. Un’implementazione funzionante del concetto è stata completata entro il 3 gennaio 2009, quando Nakamoto ha estratto il primo blocco sulla blockchain e il client open source è stato rilasciato al pubblico il 9 gennaio 2009”.
Bitcoin è stato sviluppato come soluzione alla sfida di regolamentare una valuta digitale senza alcuna organizzazione centralizzata per le transazioni all’estero. I precedenti tentativi di creare valute digitali utilizzavano tecniche crittografiche simili per identificare gli utenti e registrare le transazioni, ma richiedevano comunque una terza parte fidata (che agisse come una banca) per assicurarsi che non avvenisse il cosiddetto “double spending”, ovvero che gli utenti spendessero gli stessi soldi più di una volta.
Il riconoscimento delle criptovalute da parte di un pilastro mainstream come il Guinness World Records indica che la blockchain e gli asset digitali sono stati tra gli argomenti più toccati dal pubblico negli ultimi due anni.
Di notevole importanza è anche il fatto che il libro dei Guinness World Records abbia aggiunto nell’ultima edizione la categoria “Cryptomania” insieme ad altri record che riguardano criptovalute, fan token e NFT. Tra i successi menzionati nel libro, vediamo, infatti, la vendita record di un NFT CryptoPunk e il fatto che El Salvador sia diventato il primo paese ad adottare BTC come valuta a corso legale.
L’intento del Guinness dei primati pare sia di seguire con interesse il mondo delle criptovalute nei prossimi anni, man mano che la tecnologia alla base di esse si svilupperà e si troveranno, di conseguenza, una più vasta gamma di applicazioni.