“Immersive Trial Bicocca” è una simulazione 3D, una esperienza di educazione immersiva basata sulla ricostruzione, virtuale e interattiva, in italiano e in inglese di alcuni processi storici internazionali rimasti senza conclusione univoca. Al progetto di ricerca e alla stesura dei documenti, che al momento rappresentano un unicum nel mondo, hanno partecipato figure di rilievo provenienti da Philadelphia, Milano e Gerusalemme. Gli esperti nazionali e internazionali dei processi esaminati hanno anche messo a disposizione le fonti e i documenti originali.
I tre casi esaminati sono processi che non sono arrivati a una soluzione univoca o a una conclusione. Il primo è il processo a Slobodan Milosevic, che fu chiamato a rispondere di fronte al Tribunale penale internazionale per l’ex Iugoslavia dei crimini e delle efferatezze compiuti negli anni Novanta nei Balcani. Si rivivranno i principali snodi del processo elaborando una sentenza che nella realtà non venne mai pronunciata per la morte dell’imputato. Il secondo è il processo svoltosi sia davanti alla Corte internazionale di giustizia che alla Corte Suprema di Israele nel 2004 riguardo la costruzione di un muro tra Israele e la West Bank (Cisgiordania occupata). Anche in questo caso gli studenti potranno consultare ed esaminare documenti e fonti che condussero due diversi organi giudiziari a conclusioni differenti. L’ ultimo processo è quello davanti alla Corte Suprema degli Stati Uniti agli inizi degli anni Novanta riguardante la lotta contro il razzismo e i discorsi d’odio a partire da un caso di “cross burning”. Si andranno ad interrogare i protagonisti di alcuni casi di razzismo addentrandosi nei confini tra libertà d’espressione e discorsi d’odio nel contesto americano.
La riproposizione del contesto storico e giuridico e del ruolo dei diversi protagonisti offre a docenti e studenti una esperienza innovativa di apprendimento. Gli studenti di Giurisprudenza entreranno virtualmente nelle aule dei tribunali, avranno a disposizione il materiale processuale e potranno riflettere sulle possibili conclusioni diventando giudici. Si tratta di un workplace simulation. “Visto che il tribunale in cui si attua il processo sarà quello che poi frequenteranno gli avvocati che stiamo formando, i ragazzi potranno entrare così in contatto con quello che sarà il loro ambiente di lavoro sotto diversi punti di vista”, ha affermato Gualtiero Carraro, titolare della Carraro Lab Brescia, che ha realizzato la piattaforma.
Questo permetterà anche un approccio diverso della didattica che partirà dalla realtà virtuale, con lo studio interattivo del caso da remoto, per poi approdare successivamente alla lezione classica. In merito all’ aspetto didattico, si darà un’impronta diversa al processo scelto in base alla classe o al gruppo di studenti coinvolto; quindi, il docente diventerà un vero e proprio regista per una didattica sempre più orizzontale.
Per ottenere una descrizione quanto più accurata possibile di ciascun processo, il percorso ideato lascia la parola ai personaggi che lo hanno vissuto. Diventa così possibile osservare giudici, imputati, testimoni quali diplomatici e alti ufficiali, politici, semplici cittadini, testimoni oculari dei crimini di cui si occupano i processi in esame. Questo speciale percorso didattico consente di acquisire un singolare punto di osservazione da cui è possibile cogliere, contemporaneamente, gli aspetti giuridici, processuali, storici e, anche, umani.
(C.D.G.)