Il disegno di legge sulla cybersecurity ha ottenuto il via libera del Consiglio dei Ministri, introducendo norme penali per contrastare i reati informatici e inserendoli nella disciplina antimafia. Il provvedimento, che rientra tra le azioni di contrasto ai reati cibernetici, si è esteso anche al mondo degli influencer, introducendo regole più stringenti e sanzioni significative per chiunque violi le disposizioni.
Una delle principali modifiche è l’ampliamento del perimetro degli obblighi alle Pubbliche Amministrazioni (PA) sopra i 100.000 abitanti, alle Asl, ai capoluoghi di Regione e alle aziende di trasporto pubblico locale. Queste organizzazioni devono notificare entro 24 ore gli incidenti informatici subiti, altrimenti rischiano multe salate, da 25.000 a 125.000 euro, che possono essere inflitte dall’Agenzia per la cybersicurezza nazionale in caso di inosservanza.
Inoltre, il ddl prevede il rafforzamento delle PA, imponendo l’obbligo di dotarsi di un ufficio di cybersicurezza. Le nuove disposizioni disciplinano anche il rapporto tra intelligence e Acn, tra polizia giudiziaria e Acn, e stabiliscono regole specifiche per gli appalti con forniture cyber.
Il provvedimento introduce sconti di pena fino a due terzi per gli hacker pentiti che collaborano con le forze dell’ordine e l’autorità giudiziaria. Le pene previste per il reato di accesso abusivo a un sistema informatico o telematico possono essere ridotte significativamente per chi contribuisce a evitare ulteriori attività criminali, assistendo concretamente nell’acquisizione di prove o nel recupero dei proventi dei delitti.
Parallelamente al ddl sulla cybersecurity, il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera al ddl beneficenza. Questo contiene norme di trasparenza mirate a garantire chiarezza nell’informazione quando i prodotti, il cui ricavato è destinato a iniziative solidaristiche, vengono commercializzati. L’obbligo di riportare sulle confezioni alcune informazioni specifiche, come l’importo complessivo destinato alla beneficenza, è stato introdotto per assicurare trasparenza al consumatore.
Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha evidenziato che il provvedimento impone alle aziende di comunicare all’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm) le attività promozionali legate alla beneficenza, indicando anche il termine entro il quale avverrà il versamento al beneficiario. Le sanzioni pecuniarie previste, da 5.000 a 50.000 euro, saranno destinate per il 50% a iniziative solidaristiche.
Questi provvedimenti rappresentano un importante passo avanti nell’adeguamento alle sfide del mondo digitale e nella promozione della trasparenza nelle attività benefiche, sottolineando l’importanza di un approccio condiviso nella tutela della sicurezza informatica e nell’assicurare una beneficenza efficace e trasparente.