A maggio il Governo, insieme alla strategia nazionale, presenterà la composizione di un apposito comitato tecnico-scientifico.
Gabrielli ha sottolineato che il comitato sarà composto da un numero selezionatissimo di persone provenienti dall’accademia, dall’industria, ma anche dalla ricerca e dalle associazioni di categoria dedicate alla sicurezza cibernetica
Nel corso del suo intervento il sottosegretario alla sicurezza della Repubblica ha spiegato come la tecnologia abbia consentito l’accesso su vasta scala a servizi inimmaginabili fino a pochi anni fa, ma che questo ha anche reso il sistema estremamente vulnerabile. “È in quest’ottica che l’Italia ha deciso di dotarsi di una apposita Agenzia nazionale dedicata alla cybersicurezza che oggi ha il merito di fornire un approccio unitario e nazionale al tema della sicurezza informatica e assicurare maggior resilienza al paese” – ha detto Gabrielli.
Secondo uno studio condotto da McKinsey, nei prossimi tre anni rimarranno scoperti più di tre milioni e mezzo di posti di lavoro legati al mondo della cybersicurezza a causa di un gap tra la domanda e l’offerta di persone altamente formate e aggiornate.
In Italia l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale stima che già oggi ci sia bisogno di 100mila nuovi esperti del tema.
Proprio per questo il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) ha previsto circa 50 miliardi di euro di investimenti in digitalizzazione e cybersicurezza.
Il Pnrr sarà uno straordinario strumento per rafforzare le difese cyber dell’Italia. Ne è convinto Alessandro Profumo, Ad di Leonardo, che ne ha parlato in occasione dell’apertura della quinta edizione del Cybertech Europe organizzato dalla holding a Roma.