Nel corso di questi ultimi anni, la pandemia ha messo a dura prova l’intero settore turistico-alberghiero, che, anche grazie al piano nazionale di vaccinazioni, si prepara a ripartire.
Si tratta, tuttavia, di una ripresa lenta e difficoltosa, come affermato da Federalberghi Milano, che ipotizza una completa ripartenza del settore in non meno di un paio di anni, escludendo la possibilità di eventuali ricadute.
“Le maggiori difficoltà che operatori turistici e albergatori si troveranno ad affrontare riguardano prevalentemente la mancanza di turisti. La crisi dei sistemi di trasporto, infatti, costituisce il più grande impedimento ad una ripartenza del settore e, sino a quando i voli aerei rimarranno per la maggior parte chiusi o limitati, si potrà fare affidamento soltanto sulla domanda interna, senza poter contare sul turismo intercontinentale, soprattutto di russi e cinesi.”- ha dichiarato l’organizzazione milanese.
Basti pensare alla scorsa estate, durante la quale molte località quali Sorrento, Forte dei Marmi, Taormina e le tradizionali mete interessate dal turismo di massa hanno sofferto la mancanza di turisti stranieri. Tra queste, anche Milano che, insieme alle tante città d’arte italiane, ha sofferto notevolmente la mancanza di eventi e di turisti a livello mondiale. Tuttavia, non è stato così ovunque e, come affermato da Federalberghi Milano, anche quest’anno probabilmente si ripeterà lo stesso, con un turismo a macchia di leopardo e a scapito di alcune mete.
Le mete più gettonate saranno prevalentemente quelle marine e montane, anche se, tuttavia, potranno fare affidamento soltanto su visitatori italiani, con una perdita di ospiti stranieri e una ridotta mobilità. La ripresa, pertanto, sarà molto lenta, soprattutto per le città d’arte e la stessa Milano che, in assenza di eventi sportivi o concerti, non potrà ripartire velocemente.