Intesa Sanpaolo avvia una partnership con il Sistema della Moda Italiana (Smi), la componente più rilevante in termini di fatturato e di addetti, del tessile-moda-accessorio (Tma) italiano.
L’accordo mira a risollevare il settore, che nel 2020 ha perso oltre il 25% del giro di affari e che conta in Italia oltre 400.000 addetti e circa 500.000 aziende. L’obiettivo è supportare le imprese associate e all’intera filiera duramente colpite dalla pandemia, rendendo accessibili alle imprese di settore gli strumenti finanziari e consulenziali di Motore Italia, programma di Intesa Sanpaolo attivato per permettere alle piccole e medie imprese di conseguire gli obiettivi del Pnrr.
Come ha ricordato il presidente di Smi Sergio Tamborini, la filiera del tessile-moda-accessorio rappresentato da Smi è fatta soprattutto di Pmi e microimprese, che in molti casi rischiano addirittura di non essere in grado di tornare ai livelli pre-pandemia e di fallire.
La collaborazione si colloca nell’ambito del percorso congiunto tra Intesa Sanpaolo e Confindustria annunciato a fine 2021, che mette a disposizione delle imprese 150 miliardi di euro in tre anni per promuovere lo sviluppo del sistema produttivo in coerenza con il Pnrr. Nell’ambito dell’asse con Smi, Intesa Sanpaolo fornirà alle aziende associate nuove soluzioni per ripristinarne la liquidità finanziaria e valorizzarne i progetti di investimento.
Tra le iniziative, spicca la possibilità di rifinanziare le linee di credito a medio e lungo termine in essere, allugandone la durata del piano di ammortamento fino a 15 anni.
Per favorire il rinnovamento tecnologico delle imprese associate e cogliere i benefici offerti dal piano Transizione 4.0 della Legge di bilancio 2021, Intesa Sanpaolo proporrà agli associati soluzioni finanziarie e supporti consulenziali dedicati, e favorirà la collaborazione con enti specializzati come il Consiglio nazionale delle ricerche per stimolare la cooperazione tra imprese e centri di ricerca, identificando le aree di sviluppo tecnologico prioritario.