Sono cominciate martedì 9 febbraio, e si concluderanno mercoledì 17, le ‘Giornate della Cultura’, iniziativa di Regione Lombardia per dare spazio agli operatori del settore culturale e per confrontarsi con loro sugli effetti prodotti dall’emergenza sanitaria, sui bisogni, sulle necessità e sulle future politiche di rilancio e di sviluppo per la ripresa.
Si tratta di sei incontri online, ognuno dei quali affronterà temi specifici riguardanti diversi ambiti culturali: musei, spettacolo dal vivo e cinema, promozione culturale, patrimonio diffuso (siti UNESCO, aree e parchi archeologici), biblioteche e archivi, ecomusei.
L’obiettivo è quello di raccogliere dati, informazioni e istanze dagli stakeholder dei vari settori culturali che consentiranno di effettuare un’analisi degli effetti dell’emergenza sanitaria sul settore culturale e di definire meglio le politiche di sviluppo del settore per rispondere ai bisogni degli operatori attraverso strumenti di sostegno incisivi ed efficaci.
Gli esiti di questa iniziativa costituiranno elementi utili per la definizione del Programma Operativo Annuale per la Cultura 2021 che verrà proposto per l’approvazione alla Giunta regionale e che definirà gli obiettivi prioritari e le modalità di finanziamento degli interventi necessari per avviare una rapida uscita dalla crisi degli istituti e luoghi della cultura in cui l’emergenza epidemiologica e le conseguenti chiusure di musei, cinema, teatri ma anche il blocco forzato di tutte le attività culturali ha fatto collassare il settore culturale.
“L’idea che sta dietro le ‘Giornate della Cultura’ – ha evidenziato l’assessore regionale all’Autonomia e Cultura Stefano Bruno Galli – è quella di promuovere un momento di ascolto e di confronto con gli operatori dei diversi settori culturali. Si tratta di una modalità innovativa, resa necessaria da due ordini di ragioni: da una parte, costruire una sintesi del tutto veritiera dell’impatto dell’emergenza sanitaria sulla cultura; dall’altra, individuare i mezzi più efficaci per superare le conseguenze della crisi pandemica e inserirli, per quanto possibile, nel Piano Operativo Annuale.
Nella sostanza, si tratta di sei incontri tematici: il primo svoltosi martedì 9 febbraio con ‘Biblioteche e Archivi’ per terminare con il ‘Cinema’ mercoledì 17, passando per musei, ecomusei, patrimonio diffuso, spettacolo dal vivo e promozione culturale. Ciascun incontro prevede un momento di analisi quantitativa degli effetti della crisi e la presentazione delle istanze degli operatori, che contribuiranno, con le loro testimonianze, a definire le politiche di sviluppo declinate nel Piano Operativo Annuale per la Cultura 2021, tra attrattività e sostenibilità. Il tempo nuovo della pandemia impone la ricerca di strumenti nuovi e sono certo che le ‘Giornate della Cultura’ si riveleranno momenti importanti e preziosi soprattutto per le indicazioni che ricaveremo. Insomma, mi aspetto davvero molto da questa iniziativa”.