“Al giornalista dell’era digitale viene richiesta ancora più attenzione ai propri doveri: non derogare mai dalla verifica rigorosa delle fonti, attenersi alla continenza nel linguaggio, avere a cuore l’accuratezza della narrazione e praticare, sempre e comunque, il rispetto per la dignità della persona; il tutto indipendentemente dalla piattaforma o dal mezzo su cui opera. Siccome la dimensione digitale della comunicazione rende ancora più instabile il concetto di verità, il giornalismo deve rafforzare la dimensione etica del proprio lavoro, quell’orizzonte di valori fondanti che sono i pilastri della democrazia e della libertà.”
Dal libro “I (social) media che vorrei”, pag. 45
Carlo Bartoli è giornalista professionista e docente di Comunicazione all’Università di Pisa. Negli anni ha dimostrato una grande sensibilità ai temi delle regole giuridiche e deontologiche della professione giornalistica, con particolare attenzione alla deontologia applicata al mondo digitale e all’etica dell’informazione. Dal 1° dicembre del 2021 è presidente dell’Ordine Nazionale dei giornalisti.