Da domani 17 febbraio l’applicazione delle nuove regole sulla responsabilità delle piattaforme per i contenuti online diventerà obbligatoria anche per le piattaforme con meno di 45 milioni di utenti.
Una vera e propria rivoluzione in quanto le nuove norme ridisegnano il panorama introducendo nuovi standard di sicurezza, trasparenza e responsabilità per i prestatori di servizi digitali intermediari.
Tutti gli intermediari in rete, dai motori di ricerca ai prestatori di servizi online, dovranno adeguarsi alle norme che impongono trasparenza su algoritmi e pubblicità, lotta alla violenza online e alla disinformazione, protezione dei minori e un definitivo stop alla profilazione degli utenti.
A partire da domani la Commissione potrà applicare sanzioni pecuniarie fino al 6% del fatturato annuo in caso di violazione degli obblighi in materia di DSA, mancato rispetto dei provvedimenti provvisori e violazione degli impegni.
In merito Roberto Liscia, Presidente di Netcomm (consorzio nazionale degli e-commerce), ha commentato: “Sono moltissime le aziende interessate, perché il DSA ha l’obiettivo di ricreare una trasparenza tra consumatore e la filiera dell’e-commerce, composta da molteplici touchpoint che lo servono e lo informano, e un ambiente uniforme di competitività tra le aziende europee e quelle extra-Ue”.
È importante ricordare che fino a questo momento solamente 22 multinazionali del settore hanno dovuto adeguarsi alle regole imposte dall’Unione. In base ad un criterio quantitativo erano state selezionate le piattaforme e i motori di ricerca ritenuti in grado di avere un maggiore impatto sui cittadini europei. Tra questi Google, Youtube, Meta, X e TikTok.
Il 7 marzo, invece, i colossi designati come gatekeeper dal Digital Markets Act (DMA), Regolamento europeo sui mercati digitali, dovranno presentare un rapporto per spiegare come stanno applicando i nuovi provvedimenti antitrust.
Per la Commissione questi mesi vengono considerati il banco di prova per sperimentare i primi effetti delle norme sul digitale prodotte in questa legislatura.
C.L.