Il Papa torna a parlare di fake news sottolineando che “l’uso dei media digitali, in particolare dei social media, ha sollevato un certo numero di gravi questioni etiche che richiedono un giudizio saggio e discernente da parte dei comunicatori e tutti coloro che si preoccupano dell’autenticità e della qualità delle relazioni umane”.
“A volte e in alcuni luoghi, i siti dei media – afferma il Pontefice in un messaggio al congresso mondiale di comunicatori cattolici di Seoul – sono diventati luoghi di tossicità, incitamento all’odio e notizie false”. È necessario dunque “contrastare la menzogna e la disinformazione”, aggiunge sottolineando “la necessità di aiutare le persone, soprattutto i giovani, a sviluppare un senso critico, imparando a distinguere il vero dal falso, il giusto dall’errato, il bene dal male”.
“La rivoluzione dei media digitali degli ultimi decenni si è rivelata un potente mezzo di promozione della comunione e del dialogo all’interno della nostra famiglia umana. Infatti, durante i mesi di lockdown dovuto alla pandemia, abbiamo visto chiaramente come i media digitali potessero unirci, non solo diffondendo informazioni essenziali, ma anche superando la solitudine dell’isolamento e, in molti casi, unendo intere famiglie e comunità ecclesiali nella preghiera e nel culto” – ha dichiarato il Pontefice.
Il problema, dunque, è vigilare nel loro uso corretto evitando che diventino veicolo di “disinformazione” e “odio”. Occorre anche contrastare – conclude Papa Francesco – il fatto che “tante comunità nel nostro mondo rimangano escluse dallo spazio digitale” ed operare affinché la rete sia sempre uno spazio per promuovere “la pace”.
Nel messaggio ai partecipanti al congresso mondiale dei comunicatori cattolici, che si tiene nella Corea del Sud, il Papa invita alla sorveglianza sui media digitali ma allo stesso tempo sottolinea la loro importanza.
A conclusione, Papa Francesco ricorda il suo messaggio per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali del 2022, incentrata sull’ascolto quale “primo e indispensabile ingrediente del dialogo e della buona comunicazione”, un ascolto da realizzare con “l’orecchio del cuore”. “La comunicazione, infatti, non è solo una professione, ma un servizio al dialogo e alla comprensione tra individui e comunità più ampie, alla ricerca di una convivenza serena e pacifica” – conclude il Pontefice.