Nonostante la grandissima diffusione tra gli studenti, l’IA a scuola appare ancora come un tabù. Sono ormai milioni i giovani che ricorrono alle nuove tecnologie, non solo per velocizzare i propri compiti a casa, ma anche per rendere più semplici le spiegazioni ascoltate in classe e riordinare i propri appunti. Strumenti come ChatGPT non sono quindi soltanto una minaccia, ma anche una potenziale risorsa. Ma, secondo molti, tra le mura scolastiche non si parla abbastanza di queste tematiche.
Skuola.net ha condotto un’indagine condivisa insieme all’ente no-profit ELIS, per capire cosa pensano gli studenti dell’IA e come vorrebbero che questa venisse integrata nel programma scolastico. I dati raccolti sono piuttosto chiari: ben 8 studenti su 10 vorrebbero approfondire lo studio sull’IA sui banchi di scuola. Questo 80% è diviso più o meno a metà tra chi la vorrebbe integrare come materia obbligatoria e chi invece come insegnamento facoltativo. Ridotta è invece la percentuale di studenti che non è interessata allo studio delle nuove tecnologie, fissa circa al 20%.
I risultati dell’indagine sono dettati principalmente dal fatto che, nell’ultimo anno, l’IA è entrata ancora più prepotentemente nelle vite dei più giovani. La crescita di questo dato si attesta al 17% rispetto al 2024, ma rimane comunque bassa la percentuale di studenti che si affidano alle nuove tecnologie dopo aver seguito corsi a riguardo, più o meno il 29%. Pochissimi invece coloro che hanno affrontato la tematica coi propri professori: soltanto il 10% degli intervistati ha ammesso di aver discusso di IA durante le lezioni coi docenti.
S.C.
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