La traduzione è un campo su cui, grazie all’Intelligenza Artificiale, spingono diverse aziende tecnologiche, e l’ultima novità introdotta da Meta è in grado di tradurre in tempo reale e con standard di alta qualità fino a 200 lingue, compresi molti idiomi come il kamba parlato soprattutto in Kenya e il lao del Laos che di solito non sono così considerati da questi progetti e che rimangono confinati a servizi con una scarsa attendibilità nei risultati.
Infatti, questa iniziativa è parte del progetto No Language Left Behind (NLLB) ovvero Nessuna lingua lasciata indietro e il progetto migliorerà e amplierà le traduzioni su Facebook, Instagram e Wikipedia ed essendo open source, aperto, aiuterà gli altri ricercatori a migliorare i loro strumenti di traduzione con risultati più efficienti e utili per milioni di persone in tutto il mondo.
A renderlo noto in un post è Mark Zuckerberg. “È impressionante – dice – quanto l’AI stia migliorando tutti i nostri servizi. No Language Left Behind e le tecniche di modellazione dell’AI che abbiamo utilizzato stanno aiutando a realizzare traduzioni di alta qualità per le lingue parlate da miliardi di persone in tutto il mondo”.
Fino ad oggi gli strumenti di traduzione più diffusi si limitavano a circa 20 lingue africane con una qualità spesso molto bassa, mentre l’intelligenza artificiale NLLB-200 di Meta si spinge fino a 55 idiomi con risultati attendibili e precisi con un aumento anche del 70% rispetto alle alternative attuali, un incremento notevole che riguarda anche molte lingue del sub-continente indiano e che confluisce in una media del +44% secondo strumenti di misurazione come i cosiddetti punteggi Bleu in tutte le 10.000 direzioni linguistiche previste dal benchmark di settore Flores-101.
Meta AI, inoltre fornirà alle organizzazioni no profit fino a 200.000 euro per finanziare le applicazioni di NLLB-200 nel mondo reale.
L’applicazione degli strumenti su Wikipedia avrà un impatto notevole. A beneficiare di questa traduzione così estesa e precisa saranno naturalmente le comunicazioni tra gli utenti e l’accesso alle notizie, che daranno una mano a combattere la disinformazione oppure la scarsità di risorse riguardo determinate tematiche specifiche per milioni di persone in tutto il mondo che non parlano né leggono gli idiomi più diffusi.