L’Italia è nel mirino della Commissione europea, che la considera tra le più colpite dalle fake news sul Covid-19. Ciò è forse dovuto anche al fatto che il nostro Paese è stato tra i più colpiti dal Virus. La paura dei contagi, infatti, porta le persone a credere a tutto e a tutti, e quindi chi persegue l’obiettivo di disinformare e destabilizzare ha più facilità di raggiungere il suo scopo.
In Italia, oltre all’Osservatorio Agcom contro le fake news e alla task force istituita dalla Rai, ce n’è una che ha iniziato a funzionare ad aprile.
L’”Unità di monitoraggio per il contrasto della diffusione di fake news relative al Covid-19 sul web e sui social network”, è stata istituita dal Governo su iniziativa del Sottosegretario all’editoria, Andrea Martella, ed ha varato nei giorni scorsi un piano d’azione contro la disinformazione.
Il gruppo di lavoro si è avvalso del contributo gratuito di otto esperti (tra i quali il professor Ruben Razzante, fondatore del nostro portale) e ha sintetizzato in 12 pagine le iniziative che il Governo intraprenderà per combattere la disinformazione che viaggia in Rete in materia di Coronavirus. Nel web circolano, infatti, tantissime notizie di dubbia autenticità che finiscono per alimentare allarmismi o sottovalutazioni del virus e per incidere negativamente sul rispetto delle misure di contenimento e di distanziamento.
Molte persone pensano che la pandemia sia già finita, altre continuano ad essere eccessivamente terrorizzate. Occorre un equilibrio basato su informazioni attendibili, riconducibili a fonti istituzionali e basate su evidenze scientifiche. Su Whatsapp, Facebook, Twitter e altre piattaforme ciascuno di noi è attratto da link sensazionali e li condivide tra i suoi contatti, contribuendo a farli cliccare da tante altre persone. L’effetto finale è la confusione, che genera disorientamento. Il Governo punta ad armonizzare le notizie di pubblica utilità sul virus, creando un unico sito di informazioni confermate dalle istituzioni sanitarie e di domande e risposte in grado di chiarire gli aspetti più importanti della pandemia. Sono previste anche campagne di sensibilizzazione sui mezzi radiotelevisivi e in Rete e corsi di formazione a distanza per i comunicatori pubblici.
Queste azioni, a prescindere dall’evoluzione della pandemia, verranno promosse per rafforzare il diritto all’informazione in tema di salute. C’è chi propone una commissione d’inchiesta sul tema delle fake news, ma il rischio è che la questione, di per sé neutrale e di portata universale, venga immiserita nelle logiche della sterile contrapposizione politica.