Nella seduta dello scorso 27 febbraio la Camera ha esaminato le mozioni concernenti la tutela della professione giornalistica e la libertà d’espressione, approvandole in parte con 195 votazioni. L’unica ad essere stata ratificata nella sua interezza è la mozione del centrodestra Amorese, Miele, Paolo Emilio Russo, Pisano ed altri n. 1-00247, mentre delle altre sono stati approvati solo alcuni capoversi.
Tra gli impegni approvati, ci sono quelli che richiedono al governo di adottare iniziative normative per contrastare le querele temerarie, di rivedere la normativa sulla diffamazione in conformità con le sentenze della Corte Costituzionale e della Corte europea dei diritti dell’uomo, di intervenire sulla tutela delle fonti giornalistiche, considerando il diritto al silenzio del giornalista come “un autentico attributo del diritto all’informazione”, e di sostenere le nuove norme stabilite dalla legge europea per la libertà dei media (EMFA), che includono anche disposizioni riguardanti la protezione dei rapporti tra giornalisti e fonti, compresi quelli che possono essere esposti a intercettazioni o alla cattura di messaggi.
È stato confermato il principio fondamentale sancito dall’articolo 21 della Costituzione che garantisce la libertà di informazione. Si è concordato di discutere la possibile riforma della struttura di gestione della Rai solamente nelle premesse, respingendo l’impegno proposto dal sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari nella mozione del Partito Democratico.
Tra gli impegni presi, c’è anche l’obiettivo di ridurre le disparità di genere tra giornalisti e giornaliste non solo in termini di ruoli all’interno dei media, ma anche per quanto riguarda le retribuzioni, con particolare attenzione alle garanzie per le donne in maternità, come indicato nel documento del centrodestra. Si prevede inoltre di elaborare normative e avviare una riflessione sul ruolo che l’Intelligenza Artificiale svolge e svolgerà nell’ambito dell’informazione.
Viene riconosciuto il valore del giornalismo investigativo e si promette di intervenire contro la precarietà lavorativa nel settore. Si esprime disapprovazione e preoccupazione per le intimidazioni subite dai giornalisti sia sui social media sia da parte della criminalità organizzata. In questo contesto, è stato approvato il punto contenuto nelle premesse della mozione di IV riguardante Paolo Berizzi, descritto come “l’unico giornalista in tutta Europa” ad avere la scorta a causa delle gravi minacce ricevute dalle organizzazioni di estrema destra a causa delle sue inchieste.
Sono state approvate anche tutte le parti delle mozioni che chiedono una maggiore protezione per le vittime di diffamazione. Tuttavia, è stata respinta la sezione relativa all’attività di censura durante il periodo fascista in Italia e nell’Ungheria di Orban, contenuta nella mozione del Movimento 5 Stelle.
M.T.
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