Anche nel 2024 il comparto sanitario continuerà ad affrontare una serie di nuove minacce
informatiche. In Italia, come nel resto del mondo, le farmacie rappresentano dei punti di
riferimento imprescindibili per la salute pubblica. Proprio in considerazione della loro posizione
“unica” tra l’assistenza sanitaria e la gestione di una rilevante quantità di informazioni sensibili
(indicazioni anagrafiche sui pazienti, storici di acquisti dei farmaci, risorse commerciali, sconti e
ricavi) queste infrastrutture sono sempre più al centro di attacchi informatici.
Sono sempre di più, pertanto, le farmacie che finiscono nel mirino dei cyber criminali. La tecnica di
cyberattacco è volta a impossessarsi delle credenziali d’accesso a siti oppure a servizi online degli
utenti, applicata nel caso specifico all’ambito farmaceutico. In particolare, viene riscontrato l’uso
illecito, a opera dei cyber criminali, di bot che sottraggono i dati degli account dei clienti delle
farmacie, mediante cui si accede a prescrizioni mediche di farmaci “controllati”, per poi rivenderli
nel dark web. Le farmacie così sono vulnerabili agli attacchi informatici, non disponendo di tutte le
risorse necessarie mirate ad implementare un sistema di gestione della sicurezza delle
informazioni adeguatamente efficace.
C’è anche da considerare, nel più ampio contesto della criminalità organizzata, che l’utilizzo dei
nuovi canali digitali potrebbe essere strategico per attuare operazioni illecite e consentire la
vendita di prodotti contraffatti o non conformi agli standard di sicurezza italiani e comunitari.
Dunque, non solo per la ricettazione di farmaci senza prescrizione, ma anche come propagazione
delle aree d’influenza e del riciclo di denaro.
C.T.