La questione copyright e proprietà intellettuale, con tutte le sue ramificazioni (deep fake, manipulation, ecc), è una delle sfide più imponenti e con potenziali impatti rilevanti sull’intera filiera dell’Intelligenza Artificiale. Un esempio è il deepfake di un fan di due cantanti americani, Drake e The Weekend, che ha creato una canzone con la loro voce simulata dall’AI, senza il consenso degli interessati.
Anche gli attori sono sempre più preoccupati che l’AI rubi la loro voce o i loro movimenti e permetta così di riprodurli senza il loro consenso, con il risultato di una riduzione dei compensi. Analogo timore è espresso da scrittori di film e serie tv tramite il loro sindacato WGA.
Come per le tecnologie precedenti che sono state protagoniste della transizione digitale, l’utilizzo di opere protette da copyright deve prevedere l’autorizzazione del proprietario dei diritti. Quindi, come affrontare il problema?
Gli sviluppatori di Intelligenza Artificiale devono garantire che qualsiasi contenuto utilizzato a scopo di formazione sia approvato e concesso in licenza dal titolare dei diritti. Inoltre, le voci e le sembianze degli artisti devono essere utilizzate solo con il loro libero consenso e con un compenso di mercato per usi specifici.
La trasparenza algoritmica e la chiara identificazione della provenienza di un’opera sono fondamentali per l’affidabilità dell’AI. Le parti interessate dovrebbero collaborare per sviluppare gli standard che identifichino l’input utilizzato per creare l’output generato dall’AI. Oltre ad ottenere le licenze appropriate, i contenuti generati esclusivamente dell’Intelligenza Artificiale dovrebbero essere etichettati descrivendo tutti gli input e la metodologia utilizzata per crearli, informando le scelte dei consumatori e proteggendo i creatori e i titolari dei diritti.
L’evoluzione di una tecnologia così dirompente è difficile da addomesticare, ma certamente è necessario individuare una linea comune a livello di legislazioni per far sì che i titolari dei diritti mantengano il controllo sulle proprie opere.
F. S.