Milano ha un livello “buono” di maturità digitale complessivo e un indice Ca.Re. (secondo il modello Cambiamento Realizzato di Deda Next) pari a 70. La metropoli ha ottenuto un buon punteggio nei tre parametri presi in considerazione ma si è distinta in particolare nell’Indice Digital Public Services, ossia i servizi pubblici digitali, dove ha raggiunto un punteggio pari a 80, registrando un +8% rispetto all’anno precedente. È quanto emerge dall’Indagine sulla maturità digitale dei Comuni capoluogo, realizzata da FPA, società del gruppo Digital360, per Deda Next, società di Dedagroup impegnata nell’accompagnare la trasformazione digitale della Pubblica amministrazione e delle aziende di pubblico servizio, presentata in questi giorni al Forum Pa 2024 al Palazzo dei Congressi di Roma.
La ricerca, giunta alla sesta edizione, offre un’analisi aggiornata all’aprile 2024 dello stato di avanzamento delle principali amministrazioni comunali italiane negli obiettivi di digitalizzazione individuati dalle strategie nazionali, secondo il modello Ca.Re. (Cambiamento Realizzato) di Deda Next. Un parametro di riferimento con cui i Comuni possono valutare il proprio grado di maturità e uno strumento operativo per misurare i risultati raggiunti e indirizzare nuovi investimenti per lo sviluppo di servizi digitali di nuova generazione.
Il risultato è una classificazione dello stato di maturità digitale di 110 amministrazioni capoluogo in base al loro posizionamento su tre dimensioni: l’offerta online di servizi (Digital public services), su cui Milano si è distinta, l’integrazione dei sistemi comunali con le piattaforme nazionali (Digital PA) e la maturità su dati e interoperabilità, misurata con il nuovo indice Digital Data Gov che sostituisce il precedente Digital Openness. All’interno del terzo indice, in questa edizione, sono state integrate anche misurazioni sull’adozione delle piattaforme SEND di notifiche digitali e PDND, Piattaforma Digitale Nazionale Dati. Modifiche che costituiscono un ulteriore innalzamento dell’asticella, dopo quello già operato nel 2023, e che riflettono i più elevati obiettivi di digitalizzazione a cui sono chiamate oggi le amministrazioni, come effetto dei traguardi posti dal Pnrr.
C.T.