In un contesto lavorativo caotico dove i dipendenti devono scambiarsi informazioni e prendere decisioni rapide il Neuromanagement può essere di grande aiuto. Questa disciplina si basa sulla conoscenza del funzionamento del nostro cervello e delle dinamiche relazionali che si creano all’interno delle aziende. Grazie alla tecnologia si possono effettuare ricerche e analisi sul comportamento dei dipendenti e sui fattori che influenzano le loro prestazioni.
Uno dei principali vantaggi del Neuromanagement è la capacità di ridurre lo stress nei dipendenti e in altre professioni che comportano un elevato livello di stress, come lavoratori notturni, medici e infermieri. Inoltre, questa disciplina aiuta i manager a prendere decisioni rapide in contesti complessi e a coinvolgere i membri del team per superare le difficoltà.
L’uomo è programmato per avvicinarsi a ciò che dà piacere e allontanarsi da ciò che provoca dolore o minaccia. Il network cerebrale responsabile di mantenere le persone motivate è il reward system, che coinvolge sia la parte emotiva del cervello sia quella che permette di pensare, risolvere problemi e prendere decisioni. Il successo del reward system dipende da cosa dà piacere e cosa no. Gli stimoli che forniscono piacere sono stati esaminati nelle ricerche neuroscientifiche, in particolare, il valore dei social reward, cioè le ricompense derivanti dall’interazione sociale in sé. È stato dimostrato che il senso di appartenenza, il sentirsi visti e apprezzati dal gruppo ha un effetto altamente motivante e attiva la dopamina, il neurotrasmettitore maggiormente coinvolto in questo processo.
Tra i vantaggi del Neuromanagement ce n’è uno che fa la differenza, come spiega la divulgatrice neuroscientifica Laura Mondino: «Prendere decisioni rapide in contesti complessi in tempi di crisi, trasmettendo a dipendenti e collaboratori un senso di sicurezza e tranquillità, è uno dei principali vantaggi che derivano dal Neuromanagement».
Gli strumenti utilizzati nel Neuromanagement sono molteplici e vanno dagli EEG per rilevare i segnali elettrici del cervello agli Eye tracker per studiare il movimento degli occhi fino al face reader che permette di rilevare le emozioni di una persona attraverso il riconoscimento delle espressioni facciali.
Il risultato delle ricerche condotte con il Neuromanagement può avere un impatto significativo sul benessere dei dipendenti, sul successo dell’azienda e sulla salute dell’intera organizzazione. Persone più ascoltate sono anche più produttive e meno stressate, il che porta ad un maggior livello di felicità e soddisfazione lavorativa.
In definitiva, il Neuromanagement è una disciplina in grado di offrire una visione a 360 gradi del funzionamento dell’organizzazione e dei suoi membri, aiutando i manager a prendere decisioni più efficaci e a migliorare la vita dei dipendenti. Grazie alla tecnologia e alle neuroscienze, si può lavorare per un ambiente di lavoro più sano e felice.
(S.F.)