“Se la crescita dei consumi, considerando l’effetto inflattivo, non subirà bruschi rallentamenti, i pagamenti digitali a fine anno potrebbero raggiungere un valore tra i 390 e i 405 miliardi, con una crescita tra +15% e +20%, superiore al periodo pre-Covid, arrivando a rappresentare oltre il 40% del totale speso dagli italiani, avvicinandosi sempre di più ai contanti, ormai sotto la soglia del 50%”. È quanto viene messo in evidenza dall’Osservatorio Innovative Payments della School of Management del Politecnico di Milano.
Il Cashback di Stato ha alimentato la ripresa dei consumi e dei pagamenti digitali nel primo semestre del 2021, portando, secondo i dati della Banca Centrale Europea, l’Italia a far segnare uno dei valori più alti di crescita delle transazioni elettroniche in Europa (+41% contro una media del +18%).
“Lo spegnimento del Cashback, tuttavia non ha avuto forti ripercussioni sulla crescita dei pagamenti digitali, che risulta in linea con la traiettoria post-pandemia – spiega Valeria Portale, Direttrice dell’Osservatorio Innovative Payments – Anche il numero di transazioni cresce, ma in maniera più contenuta rispetto al transato, raggiungendo il numero di 3,8 miliardi (+19% rispetto a metà 2021). Questo perché il primo semestre 2021 aveva visto una crescita importante di transazioni di basso importo grazie al Cashback”.
L’effetto si sente anche sullo scontrino medio che torna a salire a 47,5 euro (un euro in più rispetto a un anno fa). Un valore decisamente inferiore ai 52 euro di media del primo semestre 2020 (quando ancora le misure del Cashback non erano entrate a regime).