I piani Scuole connesse e Sanità connesse sono due dei cinque interventi previsti dalla “Strategia Italiana per la Banda Ultralarga – Verso la Gigabit Society” e finanziati con i fondi del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza).
Il Piano “Scuole connesse”, dal costo stimato in 261 milioni di euro, vuole fornire l’accesso a internet a tutte le sedi scolastiche presenti sul territorio nazionale con velocità simmetriche di almeno 1 Gbps. Nel Piano è compresa anche la fornitura di servizi di gestione e manutenzione. L’intervento pubblico è iniziato nel 2020 e 35.000 strutture scolastiche (circa il 78% del totale) sono state dotate della connessione, sarà completato entro il 2023. Il piano Sanità connessa, invece, dal costo di 501 milioni di euro, prevede connessioni a banda ultralarga per ospedali, strutture di ricovero e centri di riabilitazione – circa 12.300 in totale. Le strutture interessate riceveranno inoltre apparecchiature terminali (modem/router) necessarie per connettersi alla rete. La nuova rete sarà di proprietà dello Stato ma verrà gestita da operatori, scelti attraverso un processo di selezione trasparente e nel rispetto del principio di neutralità tecnologica.
Entrambi i bandi sono stati pubblicati a fine gennaio e la scadenza originaria era il 15 marzo. Successivamente il termine di presentazione delle offerte è stato spostato al 30 marzo e ora è arrivata una seconda proroga all’11 aprile.
I motivi della decisione non appaiono chiari, plausibile l’ipotesi che il governo voglia concedere più tempo ai potenziali partecipanti.
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