Su tale tecnologia l’Ue sta da tempo concentrando la propria attenzione, cercando di assumere una posizione di rilievo all’interno del panorama mondiale, soprattutto differenziando il proprio approccio rispetto a quello degli Stati Uniti e della Cina, attraverso una maggiore attenzione ai profili etici di questa tecnologia ed alla tutela, nel solco della tradizione europea, dei diritti e delle libertà fondamentali dell’uomo.
Negli scorsi anni, in Europa si sono susseguiti diversi documenti, raccomandazioni, valutazioni e linee guida riguardanti l’AI e le opportunità e rischi ad essa associati. In particolare, nel 2020 è stato pubblicato il Libro Bianco sull’Intelligenza Artificiale, documento attraverso il quale è stato presentato e formalizzato il cosiddetto “approccio europeo all’eccellenza e alla fiducia”. Nell’aprile del 2021, la Commissione ha proposto l’AI Act.
L’AI Act racchiude e armonizza gli sforzi sin ora compiuti. Si tratta quindi di un insieme di regole che mira a tutelare i diritti del cittadino, imponendo un approccio “umano-centrico” a chiunque sviluppi o utilizzi sistemi di Intelligenza Artificiale.
Scopo ultimo della normativa è quello di assicurare che i sistemi di AI immessi sul mercato dell’Unione siano sicuri e rispettino i diritti dei cittadini. Essa prevede una serie di regole per facilitare gli investimenti e l’innovazione nell’Intelligenza Artificiale per creare i presupposti per lo sviluppo di un mercato unico per applicazioni di AI lecite, sicure e affidabili.
Gli obblighi imposti dalla nuova regolamentazione sono distribuiti tra i vari soggetti della filiera dei sistemi di Intelligenza Artificiale e dovranno applicarsi per i servizi resi in Unione europea indipendentemente dalla sede di stabilimento del produttore e/o fornitore del servizio/prodotto.
Il documento, come da tradizione, è stato posto in consultazione pubblica dalla Commissione e sicuramente esso offre lo spunto per riflettere in maniera approfondita sulle politiche legislative da adottare per disciplinare una tecnologia che ha un enorme potenziale di impatto sulla vita di tutti i cittadini. L’Europa conferma così di voler essere uno dei principali attori del settore, associando alla ricerca e sviluppo sulle nuove tecnologie alcune regole adeguate alla tradizione giuridica del continente, regole che potranno essere di esempio agli altri Paesi che stanno investendo nel progresso dell’Intelligenza Artificiale.
C.T.