Le Linee Guida offrono raccomandazioni pratiche su come valutare ed evitare modelli di progettazione ingannevoli nelle interfacce dei social media che violano la privacy degli utenti, fornendo esempi concreti di modelli di progettazione ingannevoli e best practices per i diversi casi d’uso.
Sono stati inoltre aggiunti alcuni chiarimenti, come ad esempio su come integrare le Linee guida nel processo di design thinking, ed è stato aggiunto un secondo allegato, che fornisce una rapida panoramica di tutte le migliori pratiche.
Vediamo nel dettaglio però cosa prevedono modelli di progettazione ingannevoli e perché delle linee guida di prevenzione siano state ritenute indispensabili.
Partiamo col dire che i modelli di progettazione ingannevoli mirano a influenzare il comportamento degli utenti e possono ostacolare la loro capacità di proteggere efficacemente i propri dati personali e di compiere scelte consapevoli. Secondo le linee guida dei garanti europei, essi possono essere suddivisi nelle seguenti sei categorie:
Overloading – Significa che gli utenti si trovano di fronte a una grande quantità di richieste, informazioni, opzioni o possibilità per spingerli a condividere più dati o consentire involontariamente il trattamento dei dati personali contro le aspettative dell’interessato.
Skipping – Si concretizza quando l’interfaccia o il percorso dell’utente è progettato in modo che gli utenti dimentichino o non pensino a tutti o ad alcuni aspetti della protezione dei dati.
Stirring – Questa tecnica influisce sulla scelta che gli utenti farebbero facendo appello alle loro emozioni o utilizzando spinte visive.
Obstructing – In questi casi, la piattaforma ostacola o blocca gli utenti nel loro processo di informazione o gestione dei loro dati personali, rendendo l’azione difficile o impossibile da realizzare.
Fickle – Tale pratica comporta un design dell’interfaccia incoerente e non chiaro, che rende difficile per l’utente navigare tra i diversi strumenti di controllo della protezione dei dati e comprendere lo scopo del trattamento.
Left in the Dark – Si tratta di un’interfaccia progettata in modo da nascondere le informazioni o gli strumenti di controllo della protezione dei dati o da lasciare gli utenti nell’incertezza su come vengono trattati i loro dati e sul tipo di controllo che possono avere su di essi per quanto riguarda l’esercizio dei loro diritti. Tra i design pattern ingannevoli di questa categoria rientrano le informazioni contrastanti e la formulazione di informazioni ambigue.
Alla luce di queste direttive si potranno sanzionare le interfacce web non coerenti con le linee guida e ovviamente ci potrà essere più consapevolezza durante la navigazione.
(G.S)