Il Senato italiano ha approvato la legge di Delegazione europea, facendo quindi entrare di diritto ufficialmente la Direttiva sul Copyright nella normativa Italiana. La direttiva ufficialmente recepita a livello nazionale pone le basi per importanti cambiamenti nell’ordinamento vigente.
Il Ministro della Cultura, Dario Franceschini si è così espresso, a seguito dell’iter legislativo durato due anni a partire dall’approvazione della direttiva a livello europeo: “È il giusto riconoscimento al valore dell’industria creativa nazionale, che supera le contrapposizioni tra gli operatori over the top e i produttori di contenuti per arrivare a una sintesi capace di fare del digitale uno strumento di crescita per tutti, tutelando gli autori e promuovendo la loro opera”.
La direttiva era stata approvata, infatti, nell’aprile del 2019 ed aveva riscontrato inizialmente il voto contrario di ben sei paesi, Italia compresa (infatti il governo giallo-verde dell’epoca, fondato sull’asse M5s-Lega, era contrario a questa riforma). La normativa prevede la possibilità per gli editori di negoziare accordi con le piattaforme come Google e Facebook per farsi pagare l’utilizzo dei contenuti.
Per quanto concerne i link, rimarranno liberi e saranno gratuiti ed in tal modo gli utenti non rischieranno sanzioni per il caricamento di materiale online protetto da copyright non autorizzato. La responsabilità, infatti, ricadrà sulle piattaforme, le quali, però, non avranno obblighi di filtraggio.
L’articolo 15 della direttiva, in particolare, dà agli Stati membri il compito di assicurarsi che i giornalisti creatori di contenuti ricevano una quota adeguata dei proventi ottenuti dai loro editori mentre l’articolo 17 impone che la piattaforma di web debba sempre ricevere un’autorizzazione alla pubblicazione da parte dei titolari del diritto d’autore di quel contenuto.
Il presidente Siae, Giulio Rapetti Mogol, si è così espresso al riguardo: “L’attuale situazione economica generata dalla pandemia avrà purtroppo effetti di lungo periodo ed è fondamentale che le opportunità del digitale compensino le difficoltà in cui si dibatte l’intero settore artistico e culturale. Sono felice che la nostra battaglia di civiltà e giustizia abbia avuto un esito positivo. Mi auguro che il Governo approvi in tempi rapidi, e comunque entro e non oltre il termine previsto del prossimo 7 Giugno, il necessario provvedimento attuativo e che quest’ultimo accolga al meglio i punti-chiave della Direttiva, secondo i principi indicati nella legge il cui percorso si è concluso oggi”.