Un decreto che riordina le Agenzie di stampa di rilevanza nazionale premiando l’informazione primaria di qualità con contributi triennali. Il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’informazione e all’editoria, Alberto Barachini, ha firmato una riforma, composta da dieci articoli, che definisce ambito di applicazione, finalità, criteri e parametri per incentivare la qualità e l’efficienza delle agenzie, definizione del fabbisogno e del corrispettivo per l’acquisizione dei servizi, procedura negoziata e rinnovo dei contratti Tra le novità principali, il criterio quasi meramente quantitativo del passato lascia il posto a quello qualitativo, con l’introduzione fra l’altro di un garante contro le fake news.
Entra dunque ufficialmente nel vivo la riforma dei criteri per il sostegno pubblico all’informazione primaria, annunciata da Barachini all’inizio del suo mandato e avviata dall’articolo 17 del decreto milleproroghe (Dl 29 dicembre n. 198). Al Dipartimento per l’informazione e l’editoria viene istituito un elenco delle Agenzie di stampa di rilevanza nazionale che mettono a disposizione delle pubbliche amministrazioni notiziari generali e speciali, nazionali, internazionali e regionali, anche di carattere video-fotografico. E vengono previsti appositi requisiti essenziali: almeno 50 giornalisti assunti a tempo indeterminato con retribuzione non inferiore alla soglia minima stabilita; capacità di garantire giornalmente almeno 400 lanci con un loro frazionamento non superiore a due; comprovata idoneità a dislocare in modo continuativo i propri giornalisti sul territorio nazionale in modo da assicurare un’adeguata capillarità nella raccolta delle informazioni primarie; possesso di un bilancio certificato da una società iscritta all’albo Consob; istituzione della figura del Garante dell’informazione avente provata professionalità, esperienza e imparzialità.
Quanto alle risorse, il Dipartimento, sulla base del numero e delle caratteristiche delle Agenzie di stampa di rilevanza nazionale iscritte, definirà il fabbisogno finanziario annuale necessario alla corresponsione del corrispettivo per le Agenzie in questione. Nella fase transitoria di tre anni, prevista a partire dal 1° gennaio 2024, tali risorse destinate alle Agenzie di rilevanza nazionale saranno pari al 65 per cento della media dei corrispettivi degli ultimi cinque anni percepiti dalle Agenzie di stampa risultate vincitrici della procedura di gara del 2017. Il restante 35% sarà invece destinato all’acquisizione di notiziari specialistici e video prodotti dalle agenzie, che verranno, invece, assegnati secondo le norme del codice degli appalti.
La riforma individua, infine, precisi parametri premianti. Nello specifico, essi sono: l’assunzione di giornalisti con una età anagrafica non superiore ai trentacinque anni; la disponibilità all’assunzione di giornalisti in esubero a seguito di ristrutturazioni aziendali o accorpamenti tra Agenzie; i programmi di investimento in tecnologie innovative migliorative delle performance; i rapporti di collaborazione con Agenzie estere oltre la mera traduzione e distribuzione di notizie; l’accesso continuativo a fonti di informazioni specializzate quali, fra le altre, quelle prodotte dalla Ragioneria generale dello Stato, dall’Istat, dall’Ocse, dall’Unesco.
di Matteo Cotellessa, Giornalista Mediaset e cultore della materia di Diritto dell’informazione, Diritto europeo dell’informazione e Diritto della comunicazione per le imprese e i media con il Prof. Ruben Razzante (Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano)