Gli avvocati di AIAF – Associazione Italiana degli Avvocati per la Famiglia e per i minori, CAMMINO-Camera Nazionale Avvocati per le persone, i minorenni e le famiglie e ONDIF (Osservatorio Nazionale sul Diritto di Famiglia), rispondono volentieri all’appello alla responsabilità sulla giustizia, che riguarda le persone, i minorenni e le famiglie, sottoscritto dai Presidenti dei Tribunali per i minorenni e dai Procuratori della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni.
Come avvocati siamo testimoni del disagio, della sofferenza, se non addirittura dello sconcerto delle persone anche minorenni (che rappresentiamo e difendiamo quali curatori speciali) che hanno a che fare con l’attuale nostro sistema di giustizia nelle materie relative alle relazioni interpersonali .
In questa prospettiva, esercitando la responsabilità sociale che ci è propria, riteniamo doveroso intervenire nel dibattito in corso e responsabilmente affermiamo che lo stato della giustizia in tale area è gravemente sofferente e deficitario. Ciò emerge anche dalle numerosissime condanne della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo in tutte le tipologie di controversie minorili: nell’ambito della relazione genitori-figli, della relazione nonni-nipoti, dell’adottabilità, dell’adozione, dell’ affidamento, della tutela dei minori fragili .
Intendiamo renderci interpreti della sfiducia nel sistema da parte dei cittadini che debbono necessariamente richiedere l’intervento giudiziale per la tutela dei diritti nelle relazioni familiari e, in particolare, dei minorenni . Responsabilmente sottolineiamo i tempi dilatati Del suddetto intervento – inconciliabili con la tutela effettiva delle situazioni di vulnerabilità, in particolare di quelle relative ai minori di età; tempi lunghi e insostenibili causati anche dalla trattazione collegiale di molte decisioni. Responsabilmente stigmatizziamo i costi insostenibili per le parti conseguenti al proliferare di giudizi assegnati a più giudici, competenti per le stesse situazioni familiari, che, talvolta, si concludono con decisioni in contrasto l’una con l’ altra .
Responsabilmente affermiamo che, davanti ai Tribunali per i minorenni, la massiva delega di adempimenti istruttori ai giudici onorari portatori di altri saperi, comporta violazione dei diritti di difesa e del contraddittorio che profila “prassi distorsive” e può violare l’ art. 32 Cost. che esige che nessuno sia sottoposto a trattamento sanitario (anche diagnostico), senza suo previo libero e consapevole consenso.
Responsabilmente affermiamo che l’approccio multidisciplinare nella giustizia minorile deve essere preservato, ma con modalità compatibili con il giusto processo e non attraverso esperti interni al collegio, bensì ad esso esterni, rispetto ai quali le parti possano essere rappresentate da un proprio esperto.
Responsabilmente richiamiamo il documento del Comitato dei ministri del Consiglio d’ Europa in data 8-9 marzo 2022, che ha evidenziato le gravissime falle dell’attuale sistema italiano della giustizia per le famiglie, le persone e per i minorenni.
Condividiamo il necessario approccio multidisciplinare al sostegno e all’ascolto del minore ma invitiamo a evitare interpretazioni forzate della Risoluzione del Parlamento Europeo del 5 aprile 2022, che ne inferiscano la necessità di partecipazione alle decisioni giudiziarie di esperti di altre discipline interni al collegio, ritenuta inidonea dalla Corte Europea dei Diritti dell’ Uomo (D.M.e N. contro Italia, 20 gennaio 2022).
Riteniamo responsabilmente che la riforma di cui alla I. 206/2021 riso lva le suddette severe criticità e molte altre ancora, perché assicura un unico giusto processo regolato dalla legge, e non più un rito privo di regole e istituisce un giudice unico, specializzato e prossimo, che assicurerà una migliore giustizia alle persone, ai minorenni e alle famiglie. Auspichiamo che la Riforma sia sostenuta e attuata in modo sinergico da tutti gli operatori.
Chiediamo quindi responsabilmente l’investimento di risorse per il migliore funzionamento della Riforma; osserviamo anche che già la razionalizzazione del settore con la concentrazione delle competenze, l’eliminazione dell’inutile duplicazione dei giudizi, l’ampliamento della negoziazione assistita, la soppressione della collegialità non necessaria, la possibilità di evitare la duplicazione di separazione e divorzio, comporteranno una notevole liberazione di risorse da investire per rendere più efficiente la giustizia in questo settore.
Sosteniamo, pertanto, in nome dell’utenza, l’assoluta necessità, che, in applicazione dei principi della normativa europea e della nostra Costituzione, entri in vigore al più presto la c.d. “Riforma Cartabia”, di cui alla I. n. 206/2021, per una giustizia a tutela effettiva delle persone di età minore e degli altri soggetti vulnerabili.
CAMMINO Avv. Maria Giovanna Ruo
ONDIF Prof. Avvocato Claudio Cecchella
AIAF Avv. Cinzia Calabrese