Google Bard arriva finalmente in Italia, portando con sé un approccio più responsabile alla gestione dei dati degli utenti e nuove funzionalità che li aiutano a personalizzare al meglio l’esperienza dell’AI.
Infatti, dopo l’anteprima disponibile a febbraio solo per alcuni tester e l’accesso anticipato a marzo per Stati Uniti e Regno Unito, nel corso del Google I/O di maggio, Bard è stato offerto pubblicamente a 180 Paesi in tutto il mondo. Fra questi, però, non c’erano quelli dell’Europa.
Conoscendo le rigide regolamentazioni della Ue, infatti, il colosso tecnologico ha collaborato con esperti della sicurezza e della privacy per riuscire a integrare nuove misure per aiutare le persone a gestire le proprie informazioni in modo responsabile.
Per quanto riguarda la trasparenza sui dati degli utenti, Google ha spiegato che, quando si interagisce con Bard, vengono raccolti dati come le conversazioni, la posizione, i commenti e altre informazioni sull’utilizzo, con l’obiettivo di sviluppare, migliorare e rendere disponibile i prodotti, i servizi e le tecnologie basate sull’intelligenza artificiale. Per impostazione predefinita, Google memorizza le attività su Bard nell’account Google per un massimo di 18 mesi, ma è possibile modificare questa durata a 3 oppure 36 mesi. Gli utenti però possono anche disattivare completamente questa funzione ed eliminare la propria attività su Bard visitando l’apposita pagina.
Il focus sulla sicurezza e sulla privacy, però, non è la sola novità di Bard. Infatti, l’AI di Google sarà disponibile in più di 40 lingue – tra cui arabo, cinese, hindi e spagnolo – in molti paesi del mondo, tra cui il Brasile e i membri dell’Unione Europea.
Inoltre, in occasione dell’espansione del suo chatbot, Google ha aggiunto nuove e interessanti funzionalità per gli utenti. A partire dalla possibilità di ascoltare Bard leggere le risposte ad alta voce, o da quella di “cambiare il tono e lo stile delle risposte” sulla base di cinque diverse opzioni: semplice, lunga, corta, professionale o informale. Un’opzione utile nel caso in cui si voglia chiedere all’AI di scrivere un contenuto che risponda a specifiche esigenze di comunicazione, ma che al momento è disponibile soltanto in lingua inglese.