Il settore delle tecnologie, in particolare quello dei social network, sta assistendo al crollo delle quotazioni delle big tech attraverso il calo degli investimenti, la riduzione degli introiti pubblicitari e la ridefinizione del mix di prodotti. Tra la fine del 2022 e l’inizio del 2023 tantissimi lavoratori delle grandi aziende sono stati tagliati fuori.
A Google, Meta e Twitter, si aggiunge adesso il colosso dello streaming musicale, Spotify, che ha annunciato alla Sec (l’autorità che sorveglia le società quotate negli Stati Uniti) una riduzione del 6% dei suoi circa 9.800 dipendenti.
A tal proposito, il Ceo Daniel Ek ha rilasciato un messaggio sul sito di Spotify ai dipendenti: “Nel tentativo di generare più efficienza, controllo dei costi e accelerare i processi decisionali, ho deciso di ristrutturare la nostra organizzazione. Sono stato troppo ambizioso a investire oltre la nostra crescita dei ricavi. Sarebbe stato insostenibile nel lungo termine in qualsiasi circostanza, ma in questo contesto sfidante chiudere il gap sarebbe ancora più difficile”. Inoltre, Ek scrive: “Continuo a ripetere che la velocità è la strategia più difendibile che un’impresa possa avere. Ma la velocità da sola non è sufficiente. Dobbiamo anche operare con efficienza. Sono queste due cose assieme che assicurano il successo di lungo termine. Mentre negli ultimi anni abbiamo fatto grandi progressi nel migliorare la velocità, non ci siamo focalizzati altrettanto per migliorare l’efficienza”.
Dunque, Daniel Ek ha evidenziato come nel 2022 la crescita delle spese operative di Spotify sia stata il doppio di quella dei ricavi, un rapporto “insostenibile” nel lungo termine e ancor di più in un contesto complesso come quello attuale. “Mi assumo la piena responsabilità delle decisioni che prendiamo oggi” ma “sono convinto che per effetto di queste dure scelte saremo meglio posizionati per il futuro. Abbiamo obiettivi ambiziosi e niente è cambiato nel nostro intento di raggiungerli”.
Spotify prevede costi per incentivi tra i 35 e i 45 milioni di euro. Ai dipendenti verrà riconosciuta un’indennità media di cinque mesi, accompagnata dal perdurare per tutto il periodo dall’assicurazione sanitaria.
La riorganizzazione vede anche un riassetto al vertice di comando, con l’uscita di Dawn Ostroff, responsabile dei contenuti e della pubblicità, e la promozione di Alex Norström a chief business officer e di Gustav Söderström a chief product officer, entrambi nominati anche co-presidenti.
(N.T.)