Tra i fenomeni che l’Autorità intende combattere con il provvedimento c’è quello del SIM swap. Attraverso questa truffa, i criminali riescono a ottenere il controllo del numero di telefono delle proprie vittime e ad accedere ai codici e alle password proprie dei sistemi di autenticazione a due fattori utilizzati, per esempio, dai social network e dalle banche.
“Si spera che con questo passo in avanti si riducano – o scompaiano, anche se non sarà facile – le truffe di tipo SIM swap, che a oggi sono ancora numerose e con effetti devastanti di svuotamento conti correnti e wallet online di criptomonete all’insaputa dei proprietari che si vedono sottrarre ingenti somme di denaro tramite bonifici fraudolenti o transazioni senza il loro consenso”, afferma Paolo Dal Checco, consulente informatico forense.
Due le novità cardine. Il cambio SIM potrà essere effettuato solo dall’intestatario dell’utenza, e l’introduzione di una sorta di verifica a due fattori: da un lato c’è la verifica dell’identità del richiedente attraverso il documento, dall’altro dell’effettiva volontà di chi utilizza la SIM di procedere con l’operazione attraverso l’invio di un SMS o una chiamata al numero coinvolto.
La portabilità sarà consentita solo se si possiede una schema SIM funzionante. Da parte loro, i gestori sono ora tenuti a identificare il soggetto che richiede il cambio sia in caso di richiesta fisica, nei negozi, che virtuale, tramite i siti internet delle compagnie.
AGCOM ha previsto l’entrata in vigore delle modifiche in due fasi: durante la prima, partita il 7 novembre 2022, i gestori inizieranno ad acquisire le richieste di portabilità, sostituzione SIM o subentro, nelle nuove modalità. Dal prossimo 14 novembre 2022, invece, gli operatori si scambieranno le richieste di portabilità secondo quanto previsto dalla delibera.
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