È il 1998 l’anno in cui Sergey Brin e Larry Page ebbero l’intuizione sulla possibile creazione di un nuovo tipo di motore di ricerca con alla base un algoritmo che aiutasse le persone a mettere in ordine le informazioni che si trovavano online.
Nel celebrare il 25esimo anno della piattaforma i creatori Brin e Page ricordano che l’obiettivo è sempre lo stesso: “Dal 1998 molte cose sono cambiate – compreso il logo – ma la missione è rimasta la stessa: organizzare le informazioni del mondo e renderle universalmente accessibili e utili. Miliardi di persone in tutto il mondo usano Google per cercare, connettersi e lavorare. Non vediamo l’ora di vedere dove ci porterà il futuro, insieme”.
La home page di Google è il sito più visto al mondo, registrando solo in Italia circa 158 milioni di visite al mese di media.
In merito alle prossime sfide che Google dovrà affrontare giocano un ruolo fondamentale le innovazioni relative all’intelligenza artificiale generativa, soprattutto dopo l’arrivo del ciclone ChatGpt.
La concorrenza è sempre più forte e arriva da rivali del calibro di Microsoft (che ha investito in ChatGpt), Meta e Amazon. A riprova di quanto la competizione sia sentita, di recente il Wall Street Journal ha rivelato il ritorno nella società del co-fondatore Sergey Brin, ritiratosi nel 2019.
In 25 anni, l’algoritmo si è adattato alla società e ai suoi mutamenti e la nuova sfida è quella di integrare in modo coerente tali innovazioni, come sottolineato dall’attuale amministratore delegato Sundar Pichai.
Il quale conclude: “Con l’intelligenza artificiale abbiamo l’opportunità di fare cose che contano su scala ancora più ampia. Stiamo iniziando a vedere di cosa è capace la prossima ondata tecnologica e quanto velocemente potrà migliorare. Tuttavia c’è ancora molto da fare. Nel corso del tempo, l’AI rappresenterà il più grande cambiamento tecnologico a cui assisteremo nella nostra vita, più grande di Internet stesso”.
C.L.