Esistono 32 Metaversi che trattano la vendita di immobili digitali (virtuali quindi, sotto forma di nft), tra cui spiccano per volumi di affari The Sandbox, Decentraland, Cryptovoxels e Somnium, piattaforme sulle quali si trovano in commercio circa 270 mila “meta-proprietà” immobiliari digitali di diverse dimensioni.
Il mercato immobiliare del Metaverso ha un funzionamento simile a quello reale, in quanto ci sono acquirenti e broker che concludono transazioni su blockchain con smart contracts. Il Metaverso, come le città reali, è suddiviso in distretti che spesso sono “abitati” da utenti che condividono gli stessi interessi e passioni, per esempio Tokens.com ha raccolto finanziamenti per 16 milioni di dollari per l’acquisto di edifici e terreni, partendo dal distretto della moda di Decentraland con il dichiarato obiettivo di ospitare eventi fashion e negozi per la vendita al dettaglio.
Il prezzo dipende da molti fattori: l’ampiezza del lotto, la sua location, la scarsità della tipologia considerata. Anche nel Metaverso i parcel sono tanto più costosi se si trovano in quartieri centrali e “cool”, vicino a piazze e aree verdi e se i vicini sono famosi. Per un appezzamento “base” la richiesta di Sandbox per un parcel di 96×96 metri è di un equivalente di circa 12.700 dollari, mentre Dencentraland ha in vendita 91 mila lotti da 16x16mt per un corrispettivo di più di 14 mila dollari l’uno.
Esiste però, anche nel metaverso, il concetto di immobile di lusso ed esclusivo. Ad esempio, Sandbox ha iniziato a vendere terreni accanto a quello acquistato dal rapper Snoop Dogg: 67 lotti di terreni di lusso e 122 ordinari per un valore totale di quasi 2,5 milioni di dollari. Il terreno più costoso è stato acquistato da un utente sulla piattaforma Nft OpenSea per un prezzo pari a circa 459 mila dollari al momento al momento della transazione.
I forti aumenti dei prezzi uniti alla facilità nel comprare e vendere “immobili virtuali” (che presuppone però almeno minime competenze digitali), fanno sì che questo fenomeno potrebbe durare nel tempo. Con l’espansione e la maggior diffusione del Metaverso, anche il real estate digitale sembra destinato ad un futuro roseo, o per lo meno non può essere ignorato senza aver prima approfondito l‘argomento.
Il contratto di locazione non sarà un contratto da registrare all’Agenzia delle Entrate (ciò non significa che non vi siano obblighi dichiarativi in merito sia alle criptovalute, sia agli nft, sia ai proventi da staking etc.), ma verrà disciplinato dagli smart contract che ne impediranno la vendita durante il periodo di locazione. In ogni caso, anche nel Metaverso è necessario essere cauti nell’acquisto dell’immobile per evitare di essere vittime di truffe verificando il titolo di provenienza (per esempio nel caso di mercati basati su blockchain, la titolarità del wallet dal quale viene inviato l’nft corrispondente ad un determinato “lotto” di terreno virtuale), soprattutto sui mercati secondari.
Avere uno spazio immobiliare nella nuova realtà del Metaverso può essere un’opportunità nel breve e nel lungo periodo, non solo per “dare una casa” all’avatar, in attesa anche delle normative europee che stanno per vedere la luce, tra cui spiccano l’Artificial Intelligence Act, il Digital Markets Act, il Digital Services Act, il Data Governance Act e il Data Act, che hanno l’obiettivo di tutelare gli utenti dalle insidie della rete, garantendo, allo stesso tempo, la loro libertà.
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