Non sono solo ristoratori, proprietari di impianti sportivi e commercianti a pagare lo scotto della crisi economica causata dal Covid-19, ma tra le categorie dimenticate dal Governo ci sono anche gli operatori del settore dei bus turistici. Centinaia di bus sono infatti fermi da ben 11 mesi e centinaia di autisti chiedono ristori al Governo che per un anno intero non hanno ricevuto.
Si potrebbe dire che il loro settore è stato interamente dimenticato e non si considera invece quanto questi mezzi di trasporto potrebbero risultare utili in una situazione come quella attuale. C’è infatti la necessità, al momento, di potenziare il trasporto pubblico locale assicurando il distanziamento per le norme imposte e l’ipotesi di utilizzare centinaia di autobus fermi andrebbe realmente considerata.
Negli scorsi mesi, centinaia di operatori si sono radunati davanti al Ministero dell’Economia, invocando ristori e chiedendo di non essere dimenticati. Uno di loro ha affermato: “La crisi covid ha messo letteralmente in ginocchio 6mila aziende, 25mila dipendenti, piu’ l’indotto. Un comparto che fattura in media ogni anno oltre 2 miliardi e mezzo di euro. Gli imprenditori chiedono di essere inseriti nel nuovo decreto con aiuti cospicui e congrui al fermo lavorativo partito il 23 febbraio 2020. Finora nonostante la chiusura non ci è stato riconosciuto un euro”.
Le aziende che gestiscono questo servizio sono clinicamente morte ed alcune di loro hanno gia’ chiuso i battenti. Si tratta di un collasso che dura da un anno e che non accenna ad interrompersi.
“Chiediamo che ci venga riconosciuto il danno subito nel 2020 con i mezzi fermi nelle rimesse e chiediamo di tenere in considerazione anche che i nostri mezzi costano 300mila euro e si svalutano ogni anno del 20%. I leasing sono stati sospesi e quando ripartiranno verranno ricalcolati con degli interessi che porteranno alla rovina molte aziende”, fanno sapere.