Per la sua particolare collocazione geografica l’Emilia-Romagna presenta una straordinaria ricchezza in termini di biodiversità: circa 2.700 specie diverse di piante, oltre 350 specie animali, una grande varietà di habitat naturali tra cui foreste, zone umide, fiumi, laghi, montagne.
Un patrimonio che la Regione vuole e deve tutelare e valorizzare sia sul piano ambientale, sia promuovendo forme di turismo slow, attento e consapevole.
Va in questa direzione il nuovo Programma di investimenti per i parchi e le aree protette approvato dalla Giunta regionale e che mette a disposizione 3,6 milioni di euro per il triennio 2021-2023.
Una precisa scelta di campo a favore dell’ambiente che è visto quasi come un’occasione di crescita e di sviluppo sostenibile per l’intero territorio regionale. La ripartenza della Regione, quindi, dopo un anno di pandemia, sarà totalmente green.
L’assessore regionale a Montagna, parchi e forestazione, Barbara Lori ha commentato: “Investire nel rafforzamento del ‘capitale naturale’ rimane centrale per la Regione, che si impegna affinché i parchi non siano solo tutelati, ma anche vivibili per un turismo slow in forte crescita. Dopo alcuni anni riproponiamo un programma triennale di investimenti destinato specificatamente alle aree protette, perché crediamo e sosteniamo concretamente progetti che sono delle vere e proprie idee di parchi a misura d’uomo, dove il valore delle biodiversità e la promozione di un territorio da scoprire vanno a braccetto. Nonostante il periodo difficile, abbiamo continuato a lavorare per rispondere sempre alle domande che vengono dai territori. Con questo ulteriore passaggio, abbiamo ribadito quanto il ruolo dei parchi risulti fondamentale per l’Emilia-Romagna”.
Alcuni degli interventi che potranno essere finanziati dalla Regione sono i seguenti: interventi per la rete escursionistica e cicloturistica; installazione e manutenzione della segnaletica; strutture quali torrette di avvistamento e capanni per l’osservazione della fauna. E ancora: acquisizione, oltre che riqualificazione e risanamento ambientale di aree di pregio naturalistico; fornitura e installazione di attrezzature per ridurre i danni prodotti dalla fauna.
C’è solo un’indicazione da rispettare severamente: almeno il 30% dell’importo complessivo dei progetti candidati dovrà essere destinato a favore della conservazione della biodiversità.
Per presentare i propri interventi, gli Enti di gestione dei parchi hanno tempo fino al 30 giugno. L’importo minimo di ciascuno dovrà essere di 40 mila euro ed il contributo regionale potrà arrivare a coprire fino ad un massimo del 90% della spesa ammissibile.
Le risorse verranno assegnate a ciascun Ente di gestione per il 60% sulla base della superficie delle aree protette e per il 40% sulla base del numero, oltre a una quota fissa pari a 150mila euro.