Sappiamo bene quanti e quali siano i vantaggi che l’intelligenza artificiale (IA) può assicurarci, a livello economico, finanziario, produttivo, sociale e culturale. L’IA, però, non comporta solo vantaggi, ma anche molti rischi, su cui sia il Governo italiano, sia le istituzioni europee, stanno lavorando da tempo per realizzare un quadro regolatorio completo e offrire gli strumenti giuridici adeguati a normare un settore molto delicato come quello delle tecnologie avanzate.
La Commissione Attività produttive, Commercio e Turismo della Camera dei Deputati ha annunciato l’avvio di un’indagine approfondita sull’intelligenza artificiale, presentata dal presidente della Commissione, il leghista Alberto Gusmeroli, che sostiene questa iniziativa. Secondo Gusmeroli, l’intelligenza artificiale offre diverse opportunità importanti per il nostro sistema produttivo, ma riconosce anche la presenza di potenziali rischi che devono essere affrontati. Pertanto, è essenziale essere consapevoli sia delle possibilità che delle sfide, al fine di gestire al meglio il processo di transizione digitale e tecnologica in corso, in modo da massimizzare i vantaggi per le imprese italiane. Queste dichiarazioni sono state rese note tramite una nota ufficiale.
L’obiettivo principale dell’indagine è acquisire le conoscenze necessarie per formulare un progetto di legge riguardante l’intelligenza artificiale, prendendo spunto da quanto già realizzato con successo per la promozione e tutela del marchio “Made in Italy”, tradotto poi nel disegno di legge “Disposizioni organiche per la valorizzazione, promozione e tutela del Made in Italy”.
Nel frattempo, il Parlamento Europeo, in una recente votazione con 499 voti favorevoli, 28 contrari e 93 astenuti, ha approvato l’AI Act, che diventa così il primo regolamento mondiale sull’intelligenza artificiale. Questo regolamento mira a garantire il rispetto delle leggi e dei valori dell’Unione Europea nell’utilizzo dell’intelligenza artificiale. L’AI Act punta a combattere la discriminazione digitale e prevenire la diffusione di disinformazione e l’utilizzo dei “deep fakes”.
Tutte queste iniziative dimostrano la crescente importanza assegnata all’intelligenza artificiale e la necessità di regolare il suo utilizzo in modo etico e responsabile, sia a livello nazionale che europeo, al fine di tutelare i diritti dei cittadini e promuovere il progresso tecnologico nell’interesse di tutta la società.