Nel panorama sempre più innovativo e tecnologico della cultura, l’Intelligenza Artificiale sta giocando un ruolo cruciale nella trasformazione dei musei in luoghi di scoperta e immersività senza precedenti. Attraverso applicazioni all’avanguardia e progetti sperimentali, l’AI sta rivoluzionando la fruizione dell’arte e della storia, trasformando le visite museali in esperienze coinvolgenti e personalizzate.
Un esempio italiano che sfrutta l’AI in questo contesto è I-Muse, un’applicazione all’avanguardia che impiega l’Intelligenza Artificiale per ottimizzare l’esperienza di chi visita i musei. Il progetto ha preso forma a luglio 2023 grazie alla collaborazione tra l’Università di Torino e il Politecnico, con il generoso supporto della Fondazione Compagnia di San Paolo, coinvolgendo otto istituzioni museali nel territorio torinese.
In concreto questa app consente ai visitatori di potenziare la propria esperienza esplorativa all’interno delle gallerie, creando itinerari personalizzati. Grazie all’utilizzo di un sistema di Intelligenza Artificiale, la piattaforma offre consigli dettagliati sulle opere d’arte esposte e sui capolavori conservati nei depositi e negli archivi, basandosi sulle preferenze dei visitatori. Ma le funzionalità dell’app non si fermano qui. Essa infatti fornisce anche indicazioni su visite da compiere in altri musei, creando connessioni trasversali e itinerari esplorativi unici.
L’Intelligenza Artificiale si sta dimostrando un prezioso alleato anche nel rendere i musei più accessibili a tutte le persone, comprese quelle con disabilità. Questa tecnologia infatti contribuisce a superare le barriere fisiche e cognitive, aprendo le porte della cultura e dell’arte a una varietà di persone rendendo alcuni musei degli spazi culturali sempre più inclusivi.
Ad esempio, nei musei l’AI potrebbe essere utilizzata come una guida virtuale intelligente in grado di fornire assistenza personalizzata a visitatori con disabilità visive, uditive o motorie. Attraverso l’interazione vocale o touchscreen, le guide virtuali possono fornire descrizioni dettagliate delle opere d’arte, indicazioni sulla disposizione degli oggetti e informazioni storiche.
Una delle tecnologie che rende possibile tutto ciò è il Robot Ohmni della famiglia Genius Robotics, che sta rendendo i musei, tra cui quello del Sistema Museale dell’Ateneo di Firenze, sempre più inclusivi. Grazie a questa tecnologia, le persone con disabilità possono collegarsi da remoto a un avatar e controllarlo per muoversi autonomamente all’interno delle sale del museo, interagendo con gli altri visitatori e le guide presenti.