L’intelligenza artificiale generativa è in grado di sviluppare un testo o un’immagine in pochissimo tempo partendo da una serie di istruzioni. Secondo gli esperti l’intelligenza artificiale non solo non sostituirà la figura professionale del giornalista, ma potrà rivelarsi uno strumento fondamentale. Il mestiere del giornalista è quello che fra tutti si è dovuto evolvere e reinventare, soprattutto con l’arrivo di internet e dei nuovi media.
Quello che emerge dal confronto con le redazioni italiane è, secondo Grandis, un livello più basso di preparazione del personale dell’editoria rispetto a quello di altri settori, ma a fare resistenza non sono i giornalisti.
“Noi di Asc27 abbiamo sviluppato una piattaforma, Asimov, di derivazione militare, in ambito cybersecurity per l’applicazione nella difesa sicurezza nazionale – spiega Grandis -. Poi è stata introdotta nel mondo della news industry e altre sue declinazioni del mondo enterprise. Quello che abbiamo notato nel mondo della news industry italiana è che noi, all’inizio, pensavamo ci fosse una resistenza al cambiamento da parte dei giornalisti. Poi nel tempo siamo diventati amici di molti giornalisti che utilizzano privatamente la nostra piattaforma. Anzi, noi gliela diamo anche normalmente in comodato d’uso gratuito. Abbiamo notato che a livello di redazione, per l’organizzazione e tecnologicamente siamo indietro”.
L’impiego dell’intelligenza artificiale può essere di notevole aiuto nell’assistere il giornalista nella fase della pubblicazione online. Anche la ricerca e la scelta dell’immagine può essere velocizzata con l’aiuto di un software.
“C’è un’immagine che è ancora impressa nella mente. Nel 1956, sotto la sede del Congresso degli Stati Uniti, c’erano i professori di matematica con i cartelli in mano che chiedevano di bloccare l’uso delle calcolatrici a scuola perché altrimenti gli studenti non avrebbero più studiato la loro materia – racconta Grandis -. Sono passati quasi 70 anni e la matematica la studiamo ancora. L’intelligenza artificiale non può sostituire l’uomo, né ci siamo vicini con la teoria, con la parte scientifica o di ricerca. L’intelligenza artificiale è un esoscheletro, qualcosa che può potenziare l’attività dell’uomo”, conclude Grandis.
S.B.