Un gruppo di circa trenta aziende editoriali europee ha presentato una causa contro Google, chiedendo un risarcimento di 2,1 miliardi di euro. Il colosso informatico è stato accusato di avere un’eccessiva influenza nel settore della pubblicità online, limitando le possibilità di guadagno per gli editori tramite gli annunci sui loro siti web.
La causa è stata avviata nei Paesi Bassi per evitare azioni legali separate nei vari paesi coinvolti, tra cui Germania, Danimarca, Finlandia, Ungheria, Paesi Bassi, Norvegia, Polonia, Spagna, Austria e Svezia. Tra le società coinvolte figurano Axel Springer e Schibsted.
Nella denuncia presentata presso il tribunale di Amsterdam dallo studio legale Geradin Partners, gli editori europei affermano di aver subìto danni a causa di un mercato della pubblicità online poco competitivo, attribuendo la responsabilità direttamente alla condotta di Google. Gli editori sostengono che se Google non detenesse una posizione dominante, avrebbero registrato profitti notevolmente superiori dagli annunci pubblicitari e pagato commissioni più basse per i servizi di gestione degli annunci.
Le basi legali citate includono una multa di 220 milioni di euro inflitta dall’antitrust francese a Google nel 2021 e indagini simili condotte dalla Commissione europea.
Google ha respinto le accuse di abuso di posizione dominante, sottolineando i suoi sforzi per lavorare in modo costruttivo con gli editori europei, coinvolgendoli nelle decisioni riguardanti gli strumenti pubblicitari.
M.T.