Che gli studenti di ogni età utilizzino o stiano iniziando ad utilizzare l’IA è un fatto noto. Dal lancio di ChatGPT, sono in molti coloro che hanno deciso di affidare le proprie richieste al modello per svolgere i compiti a casa o anche per impostare un miglior metodo di studio. Chi invece, per certi aspetti, continua ad essere un po’ attardato sul tema è la classe degli insegnanti.
Per quanto non manchino docenti che possono già vantare una certa dimestichezza con le nuove tecnologie, la maggioranza continua a non conoscerne pregi e difetti, usi responsabili o meno. Sarà quindi fondamentale, nel più breve tempo possibile, fornire a questi insegnanti la giusta formazione in materia di IA.
La scuola del futuro verte sempre più su questo orizzonte e diventa difficile immaginare uno scenario diverso. È chiaro che, in ogni caso, l’IA non diventerà la sostituta dei docenti, ma dovrà essere vista come un importante strumento di supporto, in una relazione non conflittuale, bensì proficua.
Tanti dei compiti manuali degli insegnanti, come quello della correzione delle verifiche degli studenti, potrebbero tranquillamente essere affidati ad un modello di IA, ma non per rimpiazzare il lavoro del docente in questione. Grazie alle nuove tecnologie, sarà possibile capire dove e perché gli studenti sbagliano più spesso, interpretando ciò che il bot del caso fornisce come risposta.
Sta proprio qui il punto focale della questione: i docenti devono imparare a capire l’IA, a comprenderne i feedback e ad utilizzarli per migliorare la propria professione. Anche se c’è chi ancora non la vede in questo modo e preferisce tenere le nuove tecnologie lontane dalle proprie classi.
Quanto un simile comportamento potrà essere svantaggioso lo capiremo solo nei prossimi anni, ma è probabile che i docenti che oggi diffidino dell’IA siano costretti un domani ad adottarla a pieno. In un mestiere complesso dove l’interazione con gli studenti rappresenta il lato più importante, ed è spesso questo un lato da molti poco considerato, è necessario dedicare a questo aspetto il maggior tempo possibile.
Risparmiando energie e ore preziose grazie all’aiuto dell’IA, questo potrebbe risultare più facile ed ecco che i benefici per i ragazzi aumenterebbero. Come ogni novità tecnologica, anche i software di ultima generazione generano e continueranno a generare perplessità. Il cambiamento, però, è ormai in atto e tornare indietro, nel lungo termine, potrebbe risultare più dannoso della sua completa accoglienza.
S.C.
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