L’intelligenza artificiale continua a penetrare sempre più a fondo nei vari ambiti lavorativi. Indubbiamente assisteremo nel futuro a mansioni e ruoli che verranno completamente svolti dall’AI, che finirà per sostituire la controparte umana. Al tempo stesso, però, ci sono anche casi di integrazione più omogenea, situazioni in cui uomo e macchina vanno di pari passo nella stessa direzione.
L’evento di questo articolo rientra nella seconda casistica. Nel Regno Unito, il preside della Cottesmore School, istituto a sud di Londra, ha richiesto la creazione di un’intelligenza artificiale sotto forma di chatbot che lo potesse aiutare nel suo lavoro, in un’ottica di collaborazione. È nata così “Abigail Bailey”, la prima preside basata sull’AI generativa.
Il funzionamento della neo-preside digitale è simile a quello di ChatGPT, ed aiuta il preside umano, dandogli consigli e suggerimenti sul suo lavoro. L’uomo ha dichiarato: “È bello pensare che qualcuno incredibilmente ben addestrato sia lì per aiutarti a prendere decisioni. Ciò non significa che non dovresti mai chiedere consiglio anche agli umani. Certo che lo fai. È molto rassicurante sapere che non devi chiamare nessuno, disturbare qualcuno, non devi aspettare una risposta. Essere un dirigente scolastico, un preside, è un lavoro molto solitario. Naturalmente abbiamo gruppi di presidi, ma il solo fatto di avere qualcuno o qualcosa a portata di mano che può aiutarti in questo luogo solitario è molto rassicurante”.
L’AI fornisce consigli su come aiutare gli alunni iperattivi, come supportare gli insegnanti ed è arrivata anche a redigere politiche scolastiche.
Sul sito ufficiale della scuola si legge che “la leadership di Abigail Bailey sta guidando Cottesmore verso un approccio pedagogico unico, fondendo l’intelligenza artificiale all’avanguardia con valori accademici onorati dal tempo, assicurando che studenti, insegnanti e genitori siano ben preparati per un futuro digitale pur mantenendo i princìpi educativi fondamentali”.
SF