Mercoledì 6 marzo 2024, il professor Razzante ha partecipato come relatore al convegno “Informazione e AI: una sinergia possibile?” promosso dal Corecom Lombardia a Palazzo Pirelli e al quale hanno preso parte oltre un centinaio di giornalisti e diversi professionisti dell’informazione. Oltre al professore Razzante, tra i professionisti intervenuti troviamo: Massimiliano Capitanio, Commissario Agcom; Marco Delmastro, Economista Agcom; Marianna Sala, Avvocato e Vicepresidente del Corecom Lombardia; Giovanni Ziccardi, Professore di Informatica giuridica presso l’Università statale di Milano; Veronica Cella, Avvocato e Componente del Corecom Lombardia; Enrico Pagliarini, Giornalista di Radio 24 del Sole 24ore; Massimo V.A. Manzari, CEO & Co-founder di ReD OPEN, Spin-off dell’Università degli Studi Milano-Bicocca.
La tutela della figura del giornalista e della qualità delle informazioni e dei fatti sono alcuni dei temi trattati durante il convegno. Si è poi parlato dell’importanza dei colossi del web, nuovi player digitali che sono entrati nel mondo della comunicazione tramite i social network (divenuti anch’essi canali portatori di notizie), e dell’AI Act, ora in via di approvazione in Europa.
L’intervento del professor Razzante si è focalizzato sull’importanza della dimensione giuridica e deontologica dell’Intelligenza Artificiale (AI) nel contesto giornalistico. Il docente ha sottolineato come l’AI possa essere un valore aggiunto per i giornalisti, nonostante presenti anche dei rischi e delle criticità, in particolare per la trasparenza e l’opacità delle fonti.
Secondo il professor Razzante, il giornalista, per mantenere la sua unicità e integrità professionale, deve perseguire la verità dei fatti attraverso l’analisi creativa e la verifica scrupolosa delle fonti. Inoltre, Razzante ha evidenziato l’importanza di integrare l’AI come strumento di supporto, ad esempio per il fact-checking. Il professore ha sottolineato la necessità di limitare i rischi e garantire la neutralità dell’algoritmo, così dichiarando: “Rispetto ai rischi più elevati occorre che tutti i soggetti tecnologici si impegnino ad autolimitarsi e a stare correttamente nel circuito digitale senza calpestare i diritti umani, quindi senza rendere vani tutti gli sforzi che i giornalisti devono continuare a profondere, per garantire il diritto all’informazione delle persone”.
Infine, il prof. Ruben Razzante ha sottolineato che il valore distintivo del giornalismo risiede nella deontologia e nel rispetto dei doveri professionali, e che la conciliazione tra questi principi e l’uso dell’AI definirà l’affidabilità della professione giornalistica nel futuro.
LG