sabato, 12 Luglio, 2025
Diritto Dell'informazione - Portale di Informazione
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • Home
  • Chi siamo
  • Diritti in Rete
    • Libertà d’informazione
    • Fake news
    • Pluralismo e concorrenza
    • Privacy
    • Diffamazione
    • Copyright
    • Tutela dei minori
  • AI
    • Normativa AI
    • Soluzioni AI
    • Etica AI
  • Pubblico e privato
    • Cittadini
    • Cronaca
    • Imprese
    • Enti pubblici
    • Scuola e università
    • Associazioni e movimenti
    • Authority
    • Ordini professionali
    • Fondazioni
    • Cybersecurity
  • Rubriche
    • L’angolo di Ruben Razzante
    • Tecnologie
    • Libri
  • Innovazione
    • Sostenibilità
    • Blockchain
  • YouTube
  • interviste
  • Ultim’ora
Morning News
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Home Diritto all’oblio

DIRITTO ALL’OBLIO, LE NUOVE REGOLE PER I MOTORI DI RICERCA

L’8 dicembre 2022 la Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha emesso la nuova sentenza n.197 in merito al diritto all’oblio: “Il gestore di un motore di ricerca deve deindicizzare le informazioni incluse nel contenuto indicizzato quando il richiedente dimostri che sono manifestamente inesatte”. Ora Google rischia sanzioni più forti, se si oppone

by Redazione
9 Dicembre 2022
in Diritto all’oblio
0 0
0
DIRITTO ALL’OBLIO, LE NUOVE REGOLE PER I MOTORI DI RICERCA
0
CONDIVIDI
FacebookShare on TwitterLinkedinWhatsappEmail

Il diritto all’oblio (art. 17 del GDPR) riguarda la cancellazione dei propri dati personali a tutela della propria reputazione. È possibile chiedere a Google e altri motori di ricerca di non far apparire nel motore nessun risultato pertinente alla propria persona. Se Google accetta tale richiesta, deve “deindicizzare” le pagine web che contengono quelle informazioni.

La normativa che riguarda il trattamento dei dati personali nei 27 Paesi membri dell’UE prevede il diritto dei cittadini di riappropriarsi di ciò che appare se viene cercato il proprio nome online, ma spesso ciò si scontra con la libertà di stampa e con il diritto alla conoscenza, e ci sono molte aree grigie.

Secondo la giustizia europea non occorre aspettare una decisione giudiziaria per ottenere la tutela della propria reputazione: Google deve cancellare le informazioni dal motore di ricerca, anche senza aspettare che la persona coinvolta si rivolga a un giudice per la rimozione di contenuti offensivi, lesivi o scorretti.

L’8 dicembre 2022 la Corte di Giustizia europea ha stabilito che per esercitare questo diritto basterà convincere Google dell’inesattezza, anche parziale, di quei fatti. Nella sentenza n.197/22 i giudici hanno ribadito che per il diritto all’oblio non solo è valido il principio dell’evidente scorrettezza dei dati, ma sarà necessario deindicizzarli anche qualora non dovessero essere aggiornati o dovessero essere imbarazzanti per l’individuo che ne chiede la cancellazione.

La sentenza nasce da una causa che coinvolge Google e una società tedesca di investimenti. Due dirigenti di tale società avevano chiesto a Google l’eliminazione di link ad alcuni articoli che criticavano il loro modello di investimento sulla base di affermazioni false, e delle loro foto che apparivano sotto forma di miniature. Di fronte a questa richiesta, l’azienda statunitense si è rifiutata perché non aveva la certezza che le informazioni fossero vere. Allora, la Bundesgerichtshof (Corte federale di giustizia tedesca) si è rivolta alla Corte di Giustizia affinché fornisse un’interpretazione delle norme europee, ossia del regolamento generale sulla protezione dei dati e della direttiva relativa alla tutela delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, letta tenendo conto della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea. Dunque, la decisione di Google è stata ribaltata dalla sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, la quale ha stabilito che il motore di ricerca deve procedere all’eliminazione dei risultati davanti a tali richieste.

Nella sentenza, la Corte ha ricordato che il diritto alla protezione dei dati personali non è un diritto assoluto, ma deve essere considerato in relazione alla sua funzione nella società ed essere bilanciato con altri diritti fondamentali, in conformità al principio di proporzionalità. Ha stabilito, quindi, che se l’interessato presenta “prove pertinenti e sufficienti in grado di motivare la sua richiesta e di stabilire la manifesta inesattezza delle informazioni”, il gestore del motore di ricerca è tenuto ad accogliere tale richiesta. I motori di ricerca non dovranno indagare su ogni caso per determinare se il contenuto sia accurato o meno, altrimenti il quantitativo di lavoro extra per le aziende sarebbe eccessivo. Basterà rimuovere i risultati in maniera pro-attiva dopo la ricerca.

Per quanto riguarda le foto presenti sul motore di ricerca, queste dovevano essere subito rimosse in quanto il contenuto vero e proprio non era online da molto tempo.

Come riportato da Repubblica, Massimo Borgobello, avvocato esperto di privacy, spiega: “È qui il punto nuovo. Finora Google ha accettato queste richieste solo con un ordine di un giudice o un provvedimento del Garante privacy”. Certo, l’azienda può ancora rifiutarsi di cancellare, “ma dopo questa sentenza rischia sanzioni privacy più forti e più certe, anche milionarie”, aggiunge Borgobello.

La Corte ha rafforzato il diritto all’oblio solo in merito a informazioni false. Questo diritto può essere esercitato, con alcuni limiti, anche in pagine contenenti fatti veri ma privi di rilevanza pubblica (ad esempio notizie di condanne molto vecchie).

Inoltre, la Corte ha stabilito che anche la visualizzazione di foto di persone in formato miniatura “è tale da costituire un’interferenza particolarmente significativa con i diritti alla vita privata e ai dati personali”. Dunque, in seguito a una richiesta di cancellazione, Google è tenuta a “verificare se la visualizzazione di tali foto sia necessaria per l’esercizio del diritto alla libertà di informazione degli utenti di Internet potenzialmente interessati ad accedere a tali foto”.

Google ha accolto positivamente la sentenza, spiegando di aver attivato il diritto all’oblio in Europa già nel 2014, con l’obiettivo di trovare un equilibrio tra le varie norme vigenti che riguardano la libertà di espressione e la libertà di stampa. Secondo l’ultimo report annuale di trasparenza, da quell’anno ha rimosso circa 5,25 milioni di link per il diritto all’oblio.

Ricordiamo, però, che quando Google rimuove un link lo oscura solo in relazione al nome della persona che ne ha fatto richiesta, mentre l’articolo originario continua a essere raggiungibile attraverso altre ricerche degli utenti.

Tags: Diritto all'oblioGdprSentenza n.197/22
Plugin Install : Subscribe Push Notification need OneSignal plugin to be installed.

Articoli Correlati - Articolo

I CHATBOT SERBANO RANCORE: DAL DIRITTO ALL’OBLIO ALL’OBLIO DEL DIRITTO
Ai

I CHATBOT SERBANO RANCORE: DAL DIRITTO ALL’OBLIO ALL’OBLIO DEL DIRITTO

5 Giugno 2025
DIRITTO ALL’OBLIO: I CASI CHE HANNO COINVOLTO LO SPORT
Diritto all’oblio

DIRITTO ALL’OBLIO: I CASI CHE HANNO COINVOLTO LO SPORT

6 Dicembre 2024
AL VIA IL CERTIFICATO DI OBLIO ONCOLOGICO
Diritto all’oblio

AL VIA IL CERTIFICATO DI OBLIO ONCOLOGICO

17 Settembre 2024
DIRITTO ALL’OBLIO: LA SENTENZA GONZALEZ COMPIE DIECI ANNI
Diritto all’oblio

DIRITTO ALL’OBLIO: LA SENTENZA GONZALEZ COMPIE DIECI ANNI

15 Maggio 2024
DIRITTO ALL’OBLIO VS. DIRITTO DI CRONACA: LA CORTE DI CASSAZIONE RICONOSCE RISARCIMENTO PER MANCATO AGGIORNAMENTO DELLE NOTIZIE
Diritto all’oblio

DIRITTO ALL’OBLIO VS. DIRITTO DI CRONACA: LA CORTE DI CASSAZIONE RICONOSCE RISARCIMENTO PER MANCATO AGGIORNAMENTO DELLE NOTIZIE

4 Marzo 2024
GOOGLE E DIRITTO ALL’OBLIO: STOP ALLE NOTIFICHE DI RIMOZIONE DI CONTENUTI
Diritto all’oblio

GOOGLE E DIRITTO ALL’OBLIO: STOP ALLE NOTIFICHE DI RIMOZIONE DI CONTENUTI

20 Febbraio 2024

PORTALE SVILUPPATO DA

MyWebSolutions Web Agency

Categorie Articoli

News Popolari

È REATO PUBBLICARE FOTO DI MINORI SENZA IL CONSENSO DEI GENITORI?

È REATO PUBBLICARE FOTO DI MINORI SENZA IL CONSENSO DEI GENITORI?

27 Dicembre 2022
CHI SONO E COSA FANNO GLI INFLUENCER

CHI SONO E COSA FANNO GLI INFLUENCER

29 Novembre 2021
WHATSAPP, E-MAIL E SMS HANNO VALORE DI PROVA LEGALE

WHATSAPP, E-MAIL E SMS HANNO VALORE DI PROVA LEGALE

25 Gennaio 2023
Tutela del diritto d’autore e download di giornali e notizie

Tutela del diritto d’autore e download di giornali e notizie

17 Aprile 2020
DIFFAMAZIONE, INGIURIA E SOCIAL NETWORK

CHAT DI GRUPPO SU WHATSAPP E DIFFAMAZIONE, LA NUOVA SENTENZA DELLA CORTE DI CASSAZIONE

10 Gennaio 2023

In rilievo

“DOMENICA AL MUSEO”, A MILANO TORNANO LE APERTURE GRATUITE DI TUTTI I CIVICI

“DOMENICA AL MUSEO”, A MILANO TORNANO LE APERTURE GRATUITE DI TUTTI I CIVICI

6 Maggio 2022
TWITTER PRESENTA LA NUOVA HOME PAGE

TWITTER PRESENTA LA NUOVA HOME PAGE

27 Febbraio 2023
VIA LIBERA DEFINITIVO AL MEDIA FREEDOM ACT

VIA LIBERA DEFINITIVO AL MEDIA FREEDOM ACT

13 Marzo 2024
Innovazione e tecnologie sostenibili

Innovazione e tecnologie sostenibili

20 Dicembre 2019
ACQUISTA ORAACQUISTA ORAACQUISTA ORA

RR Consulting

E-mail: redazione.dirittodellin
formazione@gmail.com

Condividi sui Social

Ultimi articoli pubblicati

  • AI E NEURODIVERGENZE: UNA NUOVA GRAMMATICA PEDAGOGICA  11 Luglio 2025
  • NORME AI SOTTO PRESSIONE: L’UE RESISTE, GLI USA SI SPACCANO 11 Luglio 2025
  • IL CHATBOT POLITICAMENTE SCORRETTO DI ELON MUSK 11 Luglio 2025

Categorie articoli

Cerca articolo per mese…

Cerca articolo per nome…

Nessun risultato
Vedi tutti i risultati

Calendario Pubblicazioni

Luglio 2025
L M M G V S D
 123456
78910111213
14151617181920
21222324252627
28293031  
« Giu    
  • Privacy policy
  • Cookie Policy

© 2019 Diritto dell'informazione - P.IVA:06530190963 - Created by MyWebSolutions - Web Agency

Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • Home
  • Chi siamo
  • Dicono di noi
  • Authority
  • Deontologia dei giornalisti
  • Diffamazione
  • Diritto all’oblio
  • Fake news
  • Libertà d’informazione
  • Eventi
  • Tutela dei minori
  • Copyright
  • Privacy
    • Cittadini
    • Imprese

© 2019 Diritto dell'informazione - P.IVA:06530190963 - Created by MyWebSolutions - Web Agency

Area riservata ai relatori - Accedi al tuo account inserendo il tuo nome utente e la tua password...

Password dimenticata?

Fill the forms bellow to register

All fields are required. Entra

Recupera la tua password

Inserisci il tuo nome utente o indirizzo e-mail per reimpostare la password.

Entra