È il nuovo sistema, sviluppato per rendere più efficienti ed economiche le comunicazioni aventi valore legale tra Pa-cittadini e imprese. Vi è, però, un paradosso: resta la carta. Ovvero che, nonostante l’invio degli atti in formato digitale, il gestore deve anche consegnare la copia cartacea degli atti oggetto di notificazione e garantire l’accesso universale alla piattaforma e al nuovo servizio di notificazione digitale.
In base alla bozza di Dpcm, predisposto dal Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale, le pubbliche amministrazioni potranno avvalersi di un’unica piattaforma, gestita da PagoPa, attraverso la quale contattare i soggetti interessati su tre tipologie di domicilio digitale, ovvero indirizzi Pec appositamente individuati. I destinatari possono eleggere uno o più domicili digitali di Piattaforma diversificandoli in relazione ai vari mittenti e indicare un recapito digitale dove ricevere gli avvisi di cortesia.
Il nuovo sistema sviluppato dovrà comunque garantire la riservatezza dei documenti e la privacy delle persone coinvolte. Il Garante ha indicato 3 correttivi:
- Sono stati innanzitutto definiti i ruoli dei diversi soggetti coinvolti nella gestione della piattaforma e stabilite procedure affinché comunicazioni private non vengano recapitate ad un domicilio digitale di lavoro ed eventualmente lette da collaboratori d’ufficio.
- Particolari tutele sono state previste nel caso in cui il destinatario degli atti abbia deciso di delegare un altro soggetto a scaricare per lui la documentazione, al fine di evitare accessi non autorizzati effettuati anche in tempi successivi alla delega.
- Poiché il trattamento dei dati effettuato per la notifica di atti con la nuova piattaforma digitale presenta rischi elevati per i diritti e le libertà degli interessati, PagoPa dovrà sottoporre al Garante una valutazione d’impatto sulla protezione dei dati che individui anche le misure tecniche e organizzative di dettaglio necessarie ad assicurare la sicurezza e la correttezza del trattamento.
Sono state previste, inoltre, dal Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale, anche modalità alternative di notifica e di accesso alla documentazione per garantire il servizio anche ai cittadini che non dispongono ancora di un indirizzo Pec oppure di un’identità digitale Spid o della Cie (Carta di identità elettronica), necessarie per accedere alla piattaforma.