Sostenere finanziariamente le start up innovative ad alto contenuto tecnologico sarà una delle sfide che l’Italia post-Coronavirus dovrà combattere per far ripartire l’economia. Prima che scoppiasse l’emergenza Covid-19 era stata diffusa la Relazione della Sezione centrale di controllo sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato della Corte dei Conti, che ha esaminato “Smart & Start Italia”, lo strumento agevolativo creato proprio per finanziare programmi di spesa tra 100.000 euro e 1,5 milioni di euro. Al 30 giugno 2019, la dotazione complessiva della misura era stata di circa 275 milioni. Su 2.048 progetti presentati, ben 521 sono stati autorizzati, 1.469 non ammessi e 58 in corso di valutazione.
I progetti di economia digitale hanno rappresentato un importante fattore per la crescita e l’innovazione del tessuto imprenditoriale italiano (61% sul totale delle domande di investimento presentate). Le start up innovative under 36 sono oltre il 32%. In minoranza le donne (solo il 20% del totale), con una maggiore dinamicità tra le fasce di età 18-35 anni (37%) e 36-50 anni (43%), mentre per gli uomini ha prevalso soprattutto la fascia di età 36-50 anni (45%). Le iniziative ammesse alle agevolazioni operanti nei settori E-commerce, Internet of Things, Life Sciences e Cloud Computing hanno avuto un notevole impatto sul mercato. Evidentemente, tali competenze attraggono particolarmente i nuovi imprenditori.
Nel periodo considerato (2016-2019), l’area emergente risulta quella del Sud e Isole (con il 43,42% di finanziamenti concessi), le cui regioni sembrerebbero, dunque, essere caratterizzate da un terreno più fertile allo sviluppo di nuove imprese innovative. Le prime tre regioni in termini di importo complessivo dei finanziamenti concretamente erogati sono, al I semestre 2019, la Lombardia con 46.753.271,85 euro, la Campania (39.170.251,92 euro) e il Lazio (23.512.144 euro).