Approda oggi nell’aula di Montecitorio il testo della proposta di legge approvata dalle commissioni Cultura e Trasporti e Telecomunicazioni della Camera che mira a contrastare la pirateria audiovisiva. La proposta di legge fatta della Lega e da Fratelli d’Italia punta a rafforzare i poteri dell’Agcom che potrà intervenire di urgenza per ordinare ai prestatori di servizi, compresi i prestatori di accesso alla rete, di disabilitare l’accesso a contenuti illeciti.
La legge nasce dalla volontà di evitare le perdite di fatturato di tutti i settori economici italiani a causa della pirateria digitale: tra film, fiction e sport live la contraffazione di contenuti ha effetti su tutta l’economia del Paese con un danno in termini di Pil di oltre 700 milioni di euro, mancati introiti fiscali per 319 milioni di euro e perdite anche in termini di occupazione con una stima di circa 9.400 posti di lavoro messi a rischio.
Il provvedimento di disabilitazione ordinato dall’Agcom dovrà essere eseguito senza indugio e comunque entro il termine massimo di 30 minuti dalla notificazione nei casi di contenuti trasmessi in diretta. La notifica dovrà arrivare ai prestatori di servizi di accesso alla rete, ai soggetti gestori di motori di ricerca e ai fornitori di servizi della società dell’informazione coinvolti a qualsiasi titolo nell’accessibilità del sito web o dei servizi illegali. Verrà fatta comunicazione anche all’Europol e al soggetto che ha richiesto l’adozione del provvedimento medesimo.
L’Agcom provvederà inoltre a trasmettere alla Procura di Roma l’elenco dei provvedimenti di disabilitazione adottati, con l’indicazione dei prestatori di servizi e degli altri soggetti coinvolti. Ai destinatari dei provvedimenti potrà essere chiesto dalla Procura di comunicare tutte le attività svolte in adempimento dei provvedimenti e ogni altro dato o informazione che possa consentire l’identificazione dei fornitori dei contenuti piratati.
In caso di violazioni sono previste sia multe amministrative che penali. A livello amministrativo sono previste multe pecuniarie da 10.329 a 258.228 euro. Poi, se l’inottemperanza riguarda ordini impartiti dall’Autorità nell’esercizio delle sue funzioni di tutela del diritto d’autore e dei diritti connessi, si applica a ciascun soggetto interessato una sanzione da diecimila euro fino al 2% del fatturato.
Sul piano penale, la vecchia legge sul diritto d’autore, la n. 633 del 1941 viene integrata con la previsione di una sanzione che vede applicabile sia la detenzione (da un minimo di 6 mesi a un massimo di 3 anni) sia una multa (fino a 15.493 euro) a chi esegue abusivamente “la fissazione su supporto digitale, audio, video o audiovideo, in tutto o in parte, di un’opera cinematografica, audiovisiva o editoriale ovvero effettua la riproduzione, l’esecuzione o la comunicazione al pubblico della fissazione abusivamente eseguita”. La disposizione penale impedisce anche di introdurre, installare o comunque utilizzare abusivamente nei luoghi di pubblico spettacolo dispositivi che consentono la registrazione, la riproduzione, la trasmissione delle opere dell’ingegno.
Tra i fenomeni da contrastare c’è anche il camcording, vale a dire la registrazione abusiva dell’opera filmica nella sala cinematografica. Una pratica che costituisce la fonte primaria della pirateria visto che si stima che su dieci film diffusi online nove sono registrati in modo abusivo. Per le più gravi delle violazioni previste dalla legge è poi escluso espressamente che possa operare la causa di non punibilità per tenuità del fatto.
(C.D.G.)