Il tema della privacy digitale torna al centro del dibattito politico statunitense. Questa volta è la senatrice dem Maria Cantwell, della Commissione Commercio del Senato americano, a presentare un disegno di legge volto a tutelare dal punto di vista legale il consumatore digitale. L’obiettivo del ddl è istituire una nuova unità all’interno della Federal Trade Commission che vigili sul rispetto del diritto alla privacy in Rete.
Se il disegno di legge di Maria Cantwell andasse in porto, gli statunitensi vedrebbero riconosciuto il diritto a chiedere la modifica o la cancellazione delle proprie informazioni alle aziende che le hanno raccolte. Le aziende, inoltre, sarebbero tenute a raccogliere solo le informazioni strettamente necessarie per offrire i servizi richiesti dagli utenti e dovrebbero ottenere il consenso del navigatore per condividere le sue informazioni sensibili, ad esempio la geo-localizzazione.
Come previsto dall’ordinamento giuridico americano, la proposta, anche se fosse accolta positivamente dal Senato, lascerebbe la possibilità ai singoli Stati di definire autonomamente le proprie norme. In ogni caso, il ddl attribuirebbe un ruolo più importante alla senatrice dem Maria Cantwell grazie all’attivazione di una nuova unità operativa specializzata in materia di privacy digitale. Entro due anni, la FTC dovrebbe istituire un ufficio ad hoc con risorse economiche e umane dedicate.
La lotta per contrastare i colossi del web è già in atto e le lobby delle Big Tech non staranno di certo a guardare. D’altro canto, l’economia dei dati e le tracce che lasciamo in Rete quando consumiamo, clicchiamo o visualizziamo un contenuto, hanno già dimostrato di essere estremamente profittevoli. Senza la libera circolazione dei nostri dati il modello economico sarebbe fortemente compromesso.