Secondo quanto emerso dal parere n. 2 dell’11 gennaio 2024 del Garante per la protezione dei dati personali, gli automobilisti sorpresi dall’autovelox avranno la possibilità di richiedere informazioni all’organo di polizia riguardo al trattamento dei loro dati personali, nel rispetto della privacy degli altri utenti. Questa possibilità potrebbe costituire una problematica per gli organi accertatori che non hanno implementato adeguate politiche sulla privacy, compresa un’analisi dei rischi e l’adozione di adeguate misure di sicurezza.
Il Garante lo ha specificato in merito all’annuncio del decreto interministeriale riguardante l’utilizzo dei dispositivi di controllo per l’eccesso di velocità.
Le nuove modalità di posizionamento e utilizzo dei dispositivi autovelox si applicheranno sia ai nuovi impianti che a quelli già esistenti, sia mobili che fissi.
Gli organi di polizia dovranno stipulare contratti scritti con gli ausiliari privati che partecipano alla gestione amministrativa dei procedimenti sanzionatori, in modo da garantire che anche i soggetti esterni rispettino le norme sulla privacy.
Le immagini delle violazioni non potranno essere inviate al domicilio del trasgressore e, se visualizzate, i volti di terzi non coinvolti dovranno essere oscurati. Nel caso di riprese frontali, dovranno essere resi irriconoscibili anche gli occupanti del veicolo sanzionato.
Le immagini catturate dagli autovelox potranno essere memorizzate solo in caso di violazione, per accertare o contestare le eventuali infrazioni stradali. Le immagini dovranno avere tempi di conservazione ben definiti e dovranno essere protette da accessi non autorizzati attraverso misure specifiche.
M.T.