Viviamo in un’era in cui la tecnologia, inclusa l’Intelligenza Artificiale, sta diventando sempre più pervasiva e in cui ci si chiede se l’AI è solamente una minaccia da tenere a bada o se contribuisce alla crescita e allo sviluppo dei minori.
Essa ha un potenziale che, se sfruttato a pieno, può garantire enormi benefici al futuro delle nuove generazioni. Migliore è l’AI, migliore è l’adattamento ai bisogni, al contesto, alle preferenze e alle priorità di ogni individuo. Nel momento in cui accedono a internet, gli algoritmi di Intelligenza Artificiale forniscono consigli ai bambini su quali video guardare, quali notizie leggere, quale musica ascoltare, con chi stringere amicizia, o chi seguire sui social. Tuttavia, è fondamentale bilanciare tali opportunità con la responsabilità e la protezione dei minori poiché le interazioni quotidiane dei bambini e degli adolescenti con l’AI possono comportare dei rischi.
Per dare un’idea della “pericolosità” dell’Intelligenza Artificiale, se non ben gestita, si può citare il caso di Replika, un chatbot dotato di un’interfaccia scritta e vocale che, basandosi sull’Intelligenza Artificiale, genera un “amico virtuale”. Si tratta di un robot creato per chattare e munito di doti di “affective computing”, quell’informatica affettiva destinata a prendersi cura delle persone fragili, come bambini e anziani. È sufficiente scaricarlo sul cellulare per farlo diventare il proprio migliore amico. Replika è sempre disponibile per ascoltare problemi, consigliare e confortare, in particolare se si attraversa una fase di depressione, ansia o un periodo difficile. “L’amico virtuale”, presentato come in grado di migliorare il benessere emotivo dell’utente, consente a chiunque interagisca con lui di ridurre l’ansia attraverso la gestione dello stress e la socializzazione. Replika ha delle caratteristiche che, intervenendo sull’umore della persona, possono risultare pericolose per i soggetti in fase di sviluppo o in stato di fragilità emotiva. A seguito dell’installazione di tale chatbot, molti utenti hanno iniziato a contestare il fatto che l’app risultava spesso troppo invadente o anche molesta, per mezzo di messaggi a sfondo sessuale. Data la proliferazione di recensioni negative e di notizie in cui i media hanno raccontato i retroscena oscuri di Replika, il Garante della privacy ha avviato delle indagini che hanno portato al blocco di tale applicazione. Dal provvedimento si legge che “l’applicazione presenta […] concreti rischi per i minori d’età, a partire dalla proposizione ad essi di risposte assolutamente inidonee al loro grado di sviluppo”. Più precisamente, l’Autorità ha fatto notare che l’app è sprovvista di qualsiasi meccanismo di verifica dell’età, come filtri per i minori, ma anche di blocchi di fronte a dichiarazioni in cui l’utente espliciti la propria minore età. In particolare, durante la fase di creazione di un account, la piattaforma si limita a richiedere solo nome, e-mail e identità di genere. In conclusione, il Garante ha deliberato che “Replika viola il Regolamento europeo sulla privacy (GDPR), non rispetta il principio di trasparenza ed effettua un trattamento di dati personali illecito, in quanto quest’ultimo non può essere basato, anche solo implicitamente, su un contratto che il minorenne è incapace di concludere”.
Gli sviluppatori, gli educatori e i genitori devono lavorare insieme e in maniera vigile e attenta, per garantire che questo processo si sviluppi in modo sicuro, etico e responsabile. Solo così i bambini potranno beneficiare a pieno delle potenzialità offerte dall’Intelligenza Artificiale, sviluppando al contempo le competenze e le relazioni umane necessarie per un futuro sano e prospero.
“È fondamentale – sottolinea Ernesto Caffo, presidente della ONLUS Telefono Azzurro – fornire loro gli strumenti necessari per navigare il mondo digitale in modo consapevole e sicuro. Telefono Azzurro è ormai per i minori un punto di riferimento e anonimato anche su questi temi, perché trovano più difficile rivolgersi alla polizia postale”.
C.T.