Dopo un anno di incertezze, l’Italia ha presentato la candidatura ufficiale per ospitare l’evento, e la capitale italiana è in lizza con la sua proposta.
Il diplomatico Giuseppe Scognamiglio, intervistato dal Sole 24 Ore, spiega che la forza della candidatura romana sta nell’offrire al mondo non solo investimenti one-shot, ma “la ricchezza del nostro sistema Paese”. Una chiamata alle imprese italiane che rispondono presente: da Acea a Bracco, passando per Ferragamo e Ita, le aziende mettono sul piatto il meglio della loro progettualità.
La città di Roma ha ancora molti problemi infrastrutturali da risolvere, ma i fondi derivanti da Expo Roma 2030 e l’opportunità di rilanciare l’intero comparto cittadino in un’alleanza col mondo delle imprese, delle istituzioni e degli innovatori italiani possono essere la soluzione per colmare il divario digitale e rilanciare dal punto di vista economico e sociale l’Italia intera.
Per differenziarsi dagli altri competitor, la città di Roma deve fare sistema e sarà fondamentale dialogare e collaborare con diversi enti, istituzioni, centri di ricerca e startup per creare una cabina di regia unica su quelle che potrebbero essere soluzioni innovative e digitali a sostegno del comitato promotore. In questo senso, il sostegno del mondo accademico, in particolare della conferenza dei rettori delle università italiane, rappresenta un’importante dichiarazione programmatica a favore della candidatura di Roma Capitale.
La candidatura di Roma ad Expo 2030 rappresenta anche una grande opportunità dal punto di vista turistico, come confermato dalla Bit di Milano, che stima un afflusso di oltre 30 milioni di visitatori in sei mesi, qualora la città raggiungesse l’obiettivo dell’aggiudicazione.
La candidatura di Roma Capitale è stata accolta con entusiasmo e rappresenta un’opportunità per l’implementazione di temi come la mobilità sostenibile, l’utilizzo di fonti alternative di energia, la rivalutazione di aree infrastrutturali dismesse e la promozione della cultura e del patrimonio artistico capitolino attraverso sistemi digitali.
Innovazione, sviluppo e competenze sono sicuramente tre cardini fondamentali per il successo della candidatura di Roma Capitale.
(S.F.)