Con l’aiuto di Unioncamere Emilia-Romagna e del dipartimento di Scienze giuridiche dell’Università di Bologna, l’ente e il consorzio interuniversitario hanno ufficialmente presentato Savia lo scorso aprile, inaugurando una nuova carriera per l’AI, quella del “consulente” legislativo.
Savia (Sistema di Analisi e Valutazione dell’Impatto delle leggi con l’Intelligenza Artificiale) analizza più rapidamente le leggi esistenti, anche comparandole tra loro, e offre un quadro completo ed esauriente a chi vuole proporne una nuova. Il principale obiettivo è supportare l’Assemblea legislativa regionale e altre amministrazioni locali nella redazione e valutazione delle leggi, migliorando la qualità normativa attraverso l’uso di tecnologie avanzate di Intelligenza Artificiale. Permette di valutare se può essere implementata e con quale impatto. Questo strumento offre immediatamente le informazioni necessarie a quella umana per legiferare in modo efficace dato che aiuta a capire “quali già esistono sullo stesso tema, cosa dicono e se esistono interdipendenze o passaggi da modificare per raggiungere l’obiettivo”, precisa Alessandra Poggiani, direttrice generale Cineca (consorzio interuniversitario italiano).
Sarà la regione Emilia-Romagna a decidere se sviluppare una versione open di Savia, dedicata ai cittadini. Per il momento si lavora al prototipo per i legislatori, più urgente, previsto entro la fine dell’estate. In queste settimane i supercomputer di Cineca stanno acquisendo dati, con la serenità di chi sa di avere la potenza di calcolo per farlo, senza “affaticarsi” troppo. Secondo Poggiani, infatti, la fase critica sarà la prossima, quella dei test degli esperti giuridici. “Alcune leggi, soprattutto le più vecchie, possono dare risultati non coerenti nella prima fase automatica – spiega – servono quindi specialisti che aiutino l’AI a interpretare bene i lemmi: la loro comprensione non è affatto banale per una macchina”.
C.T.